Logo AIA FIGC Roma 1

Il lavoro svolto dagli Osservatori arbitrali, fondamentali nella crescita e nella formazione degli arbitri, è stato al centro della Riunione Tecnica che si è tenuta lunedì 4 aprile sella sezione di Roma 1.

Andrea Sorrentino, componente del Settore Tecnico dell’AIA “Modulo perfezionamento tecnico e valutazione tecnica”, ha spiegato agli arbitri in forza all’Organo tecnico sezionale di calcio a 11 quali sono gli aspetti sui quali vengono valutati i direttori di gara. Presenti in sala anche numerosi osservatori, che hanno interagito nel corso della riunione.

“Per valutare l’operato dell’arbitro in relazione a ogni regola del gioco”, ha spiegato Andrea Sorrentino, “L’Osservatore deve individuare bene le cause che in genere determinano gli errori”. Cause che si possono riscontrare nella non perfetta conoscenza della Regole del giuoco del calcio e delle decisioni ufficiali, nell’irrazionale spostamento sul terreno di gioco e nell’imperfetto posizionamento nelle riprese di gioco, nella carenza di allenamento e in cause accidentali che possono influenzare l’arbitro.

“L’Osservatore”, ha proseguito Sorrentino, “considererà se queste cause sono più o meno emendabili, tenendo presente che non può essere ritenuto determinante in assoluto ne il numero degli errori, ne le conseguenze degli stessi ai fini del risultato della gara. L’Osservatore deve dirvi anche come non sbagliare”.

Quali sono invece le caratteristiche che deve avere un buon Osservatore arbitrale? Sicuramente la capacità di intuire e percepire le qualità naturali e scoprire eventuali doti latenti dei giovani arbitri. Deve inoltre avere sensibilità nell’individuare le cause che hanno prodotto gli errori e suggerire correttivi per la loro eliminazione. Quindi avere obiettività di giudizio, non lasciandosi influenzare da sentimenti di indulgenza o di eccessiva severità. “Ogni visionatura è oro per l’arbitro”, ha proseguito Sorrentino, “L’osservatore viene per noi, quindi sfruttiamolo”.

Nel corso della serata è stato mostrato il referto tipo che ogni Osservatore deve compilare: viene chiesto di indicare la difficoltà della gara, tra “facile”, “normale”, “difficile” e “molto difficile”. Come ha spiegato Sorrentino “va valutata la maturità raggiunta nell’interpretazione e nell’applicazione del regolamento e se questo è stato applicato uniformemente in ogni parte del terreno di gioco.

In particolare si dovrà riferire sulla corretta e discrezionale rilevazione del fallo, sull’adeguata attribuzione della sanzione, sulla tempestività nell’agire e sull’intuizione e l’adeguamento della rilevazione / sanzione”.

La parola è poi passata anche agli osservatori. “Quando ammonite spendetela una parola” ha esortato Alessandro Cavanna, ricordando anche che il peso della prima ammonizione è determinante. La serata si è conclusa con la spiegazione dei voti che gli osservatori devono indicare nella loro relazione e sulle modalità del colloquio che si svolge a fine gara. Sorrentino ha ricordato a tutti che “l’osservatore è sempre dalla vostra parte”.

Si ringrazia per la foto Sara Mainella e Antonio Ranalli