Capire i propri limiti e su questi lavorare per raggiungere gli obiettivi. Lo ha detto il nostro associato Valerio Marini alla platea di Roma 1, in occasione della Riunione tecnica di lunedì 17 ottobre, riservata ai colleghi in forza all’Organo tecnico sezionale. Presenti in sala anche Daniele Doveri (CAN A) e Federico La Penna, oltre a buona parte del consiglio direttivo a partire dal presidente Roberto Bonardo. Un incontro fortemente voluto dal vice presidente e responsabile dell’Area Tecnica di Calcio a 11, Stefano Mattera, che in apertura della riunione ha introdotto il tema della serata: “L’arbitro: motivazioni e obiettivi!”, ricordando a tutti che nell’arbitraggio, così come in altri settori della vita “se non si è determinati si perde solo tempo”. Marini, con l’ausilio di slide preparate per l’occasione, ha esposto con chiarezza il proprio modo di intendere l’arbitraggio, oltre a ripercorrere brevemente la sua carriera che lo hanno visto per un anno all’Ots, tre anni al CRA, uno anno alla CAI, quatto stagioni in CAN D, cinque in CAN PRO, per poi approdare alla CAN B, in cui milita per il secondo anno
consecutivo.
Citando il campione di basket Michael Jordan, che ha affermato “Posso accettare la sconfitta, tutti falliscono in qualcosa. Ma non posso accettare di rinunciare a provarci”, il nostro associato ha invitato tutti a riflettere sulle proprie ambizioni e i propri obiettivi. “Un bravo arbitro è quello che mira a migliorarsi continuamente”, ha spigato Valerio Marini, “E’ opportuno imparare sin dalle prime partite ad analizzare, a riconoscere e a superare i propri limiti: fisico/atletici, tecnici, comportamentali e mentali. Bisogna cercare il miglioramento continuo, a piccoli passi, da farsi giorno dopo giorno. Questo, da un punto di vista fisico, significa affrontare il prima possibile ogni tipo di problema (di postura, stile di corsa, ecc.), allenarsi al meglio delle proprie possibilità, condurre uno stile di vita regolare, rispettare una dieta sana ed equilibrata”. Molto importante anche l’aspetto comportamentale. “Si è arbitri anche nella vita”, ha detto, “per questo tutti si aspettano da noi un comportamento adeguato. Per questo fate anche attenzione ai social network e a quello che scrivete”. In chiusura della serata il vice presidente Stefano Mattera ha invitato tutti i colleghi a prendere esempio da Valerio Marini ricordando che “l’arbitro non deve mai perdere l’umiltà. Per questo bisogna sempre rimanere se stessi”. Antonio Ranalli