Far capire e far accettare le proprie decisioni in campo. Questo il tema su cui si è soffermato l’arbitro della CAN, Valerio Marini, in occasione della Riunione Tecnica su Google Meet riservata agli associati dell’Organo tecnico sezionale di Calcio a 11 della sezione di Roma 1.
Lunedì 30 novembre era in realtà atteso l’associazione, sempre della CAN, Federico La Penna. Ma un imprevisto dell’ultimo minuto ha costretto La Penna a rinunciare. Ma gli associati hanno trovato comunque una gradita sorpresa: Valerio Marini, sempre disponibile a dialogare e a portare la sua esperienza arbitrale agli arbitri più giovani.
La Riunione Online
La riunione si è aperta con il saluto del presidente della sezione di Roma 1, Roberto Bonardo, che ha ricordato le qualità di Valerio Marini “un ottimo arbitro, che ha meritato di arrivare fino alla CAN, dove ora sta facendo un’ottima stagione”. Tra l’altro Marini è reduce dalla sua terza gara in serie A.
Nella riunione, moderata dall’O.T. Antonio Santoro, sono stati mostrati anche filmato. Scopo della riunione è stato quello di approfondire quegli elementi necessari all’arbitro, quando è in campo, per far capire e far accettare le proprie decisioni, così da essere sempre autorevole ed evitare proteste e inconvenienti.
Non sono mancati, su richiesta dell’O.T. Francesco Tortora, anche aneddoti su episodi della sua carriera arbitrale, con il ricordo degli insegnamenti di due maestri quali Roberto Rosetti e Stefano Farina. A tutti Valerio Marini ha ricordato che nel corso della propria carriera bisogna saper accettare le sconfitte, senza perdere di vista obiettivi e ambizioni, perché bisogna provare a trovare la propria strada. Proprio quello che Marini considera il suo maestro, l’ex responsabile della CAN B, Stefano Farina, prematuramente scomparso, definiva l’arbitraggio “sacrificio e sofferenza”. L’arbitraggio è fatto anche di rinunce, e nel proprio percorso bisogna mettere in contro anche le sconfitte “sia nel breve che nel lungo termine”.
Antonio Ranalli
La Redazione – Sezione AIA Roma “G. Dattilo”