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Dal Raduno UEFA Mentor&Talent tenutosi presso il Centro Tecnico FIGC di Coverciano il 23 e 24 novembre riportiamo la testimonianza del Talent della nostra Sezione, ovvero Nirintsalama T. Andriambelo, che è stato selezionato per la corrente stagione sportiva per vivere sulla propria pelle la crescita arbitrale nel contesto del Progetto UEFA.

“Vorrei innanzitutto ringraziare coloro che hanno permesso la realizzazione di questo progetto, una grande opportunità di crescita non solo dal punto di vista arbitrale ma anche a livello umano.
Questi due giorni sono stati fantastici sia per la location, sinceramente un posto che sentivo solo nominare dalle televisioni; mi esaltava la sensazione di entrare a Coverciano e sapere che ci dovevo stare due giorni, consapevole però che molte altre persone non hanno avuto la mia stessa possibilità e fortuna di far parte di questo progetto.

Andare in aula magna e sedersi nei posti dove poco prima ci sono stati i “big” della CAN A, incontrare il presidente Nicchi, Collina, Giannoccaro, Massa, Damato e Trentalange e ricevere dei consigli sia nell’ambito arbitrale che per la vita ciò mi rende ancora più fiero di far parte di questi 108 ragazzi scelti in tutta Italia.

Giannoccaro mi ha lasciato un po’ perplesso dicendo che dovevamo essere contenti degli errori che avrebbero fatto gli altri, ma effettivamente non si può non dargli ragione, perchè è l’errore del nostro collega che ci permette di crescere e di essere quindi differente da lui.

E’ stato per me quasi una novità sentire così tanti accenti, dal lombardo al sardo, è stato infinitamente costruttivo potersi confrontare con i ragazzi di tutt’Italia, svolgere i quiz ed essere corretti da Fiorenza, vedere episodi su video e al via di Trentalange tirare su il cartellino e notare perché è rosso o giallo, svolgere una seduta di allenamento sotto la visione di Castagna e ricevere correzione nei metodi di allenamento, aver avuto la possibilità di svolgere i vari esercizi anti infortunistici all’ interno del protocollo FIFA 11+ il quale ci ha visto come primi testimoni insieme ai colleghi della CAN A.

Dal mio punto di vista sarebbe bello se si avesse la possibilità di incontrarsi tutti quanti una seconda volta, per rivivere quelle riunioni lunghe e che richiedevano una così alta concentrazione, dopo le quali magari uscivi dall’aula stanco ma conscio di aver appreso un mondo di esperienze, con le quali cresci come arbitro e come uomo.