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Da pochi giorni si è concluso il primo turno della IV Edizione dello Stage al Terminillo, il consueto imperdibile raduno che ogni anno consente ai nostri Associati di vivere e condividere momenti di intenso allenamento e svago, immersi nel verde. Dopo averne sentito parlare tanto, e soprattutto bene, quest’anno anche io mi sono unita ai circa quaranta colleghi delle Sezioni di tutto il Lazio e non (erano presenti anche un Associato di Gallarate ed uno di Perugia!), gruppo capitanato dal referente atletico del CRA Massimo Chiesa.  Dal 31 luglio al 5 agosto le nostre giornate hanno seguito il programma-Chiesa, rigoroso e impegnativo, con tanto di fisioterapista e menu specifico per la dieta dell’atleta! Sveglia alle 7:30, colazione e subito agli allenamenti al “Campo Cinque Confini”, struttura sportiva moderna immersa nel verde, in una splendida cornice di montagne. Pausa pranzo, un po’ di relax e alle 17 di nuovo ad allenarci. Prima di cena, riunione tecnica in albergo con “l’ospite” del giorno: durante la nostra permanenza al Terminillo, infatti, abbiamo ricevuto le gradite visite dei Presidenti Claudio Scalchi della Sezione di Albano Laziale, Agostino Ciccaglioni di Rieti e Luigi Gasbarri di Viterbo; del nostro Luciano Nicoli, in rappresentanza dell’Aia Club; del collega Assistente CAN Giulio Dobosz di Roma2, a completa disposizione di tutti noi per rispondere alle domande, soddisfare le nostre curiosità e darci preziosissimi consigli; infine, a conclusione del raduno, il saluto del Presidente CRA Nazzareno Ceccarelli, insieme ai Componenti Sandro Capri e Sergio Coppetelli. Alla mia prima esperienza allo Stage, dopo aver vissuto queste sei giornate, non posso far altro che confermare il giudizio positivo che mi era stato riferito a riguardo. Oltre all’impegno, la passione e l’impeccabile organizzazione di tutto da parte di Max Chiesa, ciò che mi ha colpito di più è stata la complicità, l’aggregazione creatasi nel gruppo fin dall’inizio, anche tra coloro che non si erano mai incontrati precedentemente, e la capacità di alternare fasi di lavoro, concentrazione e serietà a momenti di svago, divertimento e relax, in un clima sempre sereno. Un’esperienza che fa senz’altro crescere sia dentro che fuori dal campo, nel corpo e nello spirito. Provare per credere!