”Quando ero piccolo ero timido e parlavo pochissimo. Crescendo mi sono sciolto. Dieci anni fa parlando per la prima volta davanti a questa platea ero un po’ imbarazzato. Ringrazio il Presidente Roberto Bonardo, il consiglio direttivo e tutti voi per questa bella accoglienza”. Così Stefano Villa Santa, attuale componente del consiglio direttivo di Roma 1 e membro dell’Organo tecnico sezionale di calcio a 11, ha salutato la platea della sua sezione, che lunedì 15 febbraio gli ha tributato un simpatico omaggio.
L’occasione è stata l’inserimento di Stefano Villa Santa nella Hall Of Fame di Roma 1, in cui vengono inserite le fotografie (in alcuni casi autografate) ritraenti gli arbitri e gli assistenti che hanno “scritto” la storia della Sezione sui campi di Serie A e internazionali. Iniziativa ideata e curata dagli associati Nunzio Grasso e Alessandro Paone.
Stefano Villa Santa, nei suoi 44 anni di carriera arbitrale, di campi di calcio ne ha calcati parecchi. Da assistente arbitrale è stato designato in ben 52 gare nel campionato di Serie A e in 94 nel campionato di Serie B. Come ha ricordato il Presidente Roberto Bonardo “ci sono tanti momenti legati a Stefano. Ricordo quando partirono i primi poli di allenamento all’Acqua Acetosa. Ci si allenava il giovedì. Non c’era ancora Internet e le designazioni venivano rese note il sabato per la domenica. Bene, alla fine di ogni allenamento Stefano ci portava i suoi schemi in cui, attraverso analisi e ragionamenti, faceva i suoi pronostici su quelle che sarebbero state le designazioni del fine settimana. E nel 90% dei casi di prendeva sempre”.
Una passione, quella per il calcio, iniziata molto presto. “Sono nato a Cagliari”, ha ricordato scherzando Villa Santa, “Quando mia madre stava per partorire era in corso una gara del Cagliari calcio. Da ragazzo a Roma ho visto tanti campi, dato che sia mio padre che mio nonno erano appassionati di questo sport”. Il vice presidente Stefano Mattera, invece, ha ricordato alcuni oggetti che non mancavano mai nella borsa di Stefano Villa Santa, tra cui un pezzo di bastone di scopa “che ho portato fino alla Serie D come portafortuna”.
Arbitro dal 1 luglio 1972, Stefano Villa Santa ha iniziato il suo percorso arbitrale che da Roma lo ha portato in tutta Italia. Dopo sette anni in regione, a livello nazionale è stato per tre anni nella commissione “scambi” (attuale CAI) e quattro anni in Serie D. Poi la scelta nel 1987 di diventare assistente arbitrale e quindi iniziare l’avventura in Serie C, Serie B e successivamente anche in Serie A. Ricordi tantissimi, alcuni anche divertenti e spesso surreali, legati anche all’intemperanza dei tifosi sugli spalti. “A Brescia, nel corso di una gara di Serie A, una lattina di birra piena mi sfiorò la testa”, ricorda Villa Santa, “Fui fortunato in quell’occasione. A Palermo invece ricordo che mi lanciarono una radio. Il caso più eclatante fu a un Piacenza – Parma. Venne lanciato uno stivale. A fine gara un dirigente venne a chiederci se per caso avevamo ritrovato quello stivale. Insomma, quel tifoso dovette tornare a casa scalzo. L’oggetto più prezioso mi è stato invece lanciato allo Stadio di San Siro a Milano: era un accendino d’argento Dunhill”. A Torino, invece, in una gara tra Juventus e Bari, a Ciro Ferrara, che chiedeva spiegazioni sull’espulsione per condotta violenza, Villa Santa, che era assistente dal lato opposto alle panchine, finse di essere muto mettendosi la mano sulla bocca. “Ferrara meravigliato affermò: “Ma lei è muto?” e io con la testa feci di si. Poi nell’intervallo vedendomi uscire con un giocatore disse: “Ma allora lei non è muto?”. E io gli risposti sorridendo. Da quel momento, ogni volta che ci siamo rivisti sui campi, mi ha chiamato simpaticamente Il muto”.
Tra i ricordi più belli la sua prima gara con diretta televisiva, ovvero Fiorentina – Brescia. Numerosi i colleghi con cui è uscito in terna in Serie A e B, tra cui anche il presidente dell’Aia, Marcello Nicchi. Terminata l’attività arbitrale è stato sempre impegnato come osservatore e dirigente, prestando servizio anche nella CAN D.
La cerimonia è proseguita con la firma, da parte di Stefano Villa Santa, della foto che sarà inserita nella “Hall of Fame”. Per l’occasione Villa Santa, per la tradizionale foto ricordo, ha voluto accanto a lui “una splendida ragazza”, ovvero la collega e nipote d’arte Federica Breda, in rappresentanza degli arbitri dell’Organo tecnico sezionale, oltre al Presidente Roberto Bonardo e al nostro arbitro in forza alla CAN B Federico La Penna, cui proprio Villa Santa alcuni anni fa, dopo una visionatura in Prima Categoria, aveva predetto che avrebbe arbitrato in categorie importanti come la serie A.
La riunione tecnica si è conclusa con l’intervento di Andrea Sorrentino, componente del settore tecnico AIA che ha affrontato il tema della leadership arbitrale. In proposito è stato ricordato che l’arbitro deve essere coerente nelle valutazioni tecniche e disciplinari, rispettoso dei collaboratori, dei calciatori, dei dirigenti e degli osservatori arbitrali, e misurato nei modi di essere, proporsi e relazionarsi. Antonio Ranalli