L’arbitro deve mantenere un comportamento esemplare sin dall’arrivo in campo. Lo ha affermato il componente dell’Organo tecnico sezionale di calcio a 11, Stefano Squarcia, in occasione della Riunione tecnica obbligatoria di lunedì 15 aprile. La riunione, l’ultima di aprile per gli associati della sezione di Roma 1, è stata incentrata sull’aspetto comportamentale dell’arbitro. Ci sono numerosi aspetti che l’arbitro deve tenere in considerazione prima e dopo l’inizio della gara. L’arbitro, essendo l’unico giudice di tutti i fatti che avvengono durante una gara, deve essere espressione di correttezza e imparzialità. Per questo deve rispettare alcune norme comportamentali: astenersi dall’intrattenere rapporti con tesserati (dirigenti, allenatori, giocatori) e in particolare dal riferire accadimenti o dal commentare episodi capitati a se stessi o ad altri colleghi nell’ambito arbitrale; esimersi dal formulare soprattutto in pubblico critiche o giudizi lesivi della dignità di colleghi o di altri tesserati. Solo rispettando gli altri si potrà pretendere di essere rispettati. “Spesso capita di essere insultati dal pubblico”, ha spiegato Stefano Squarcia, “L’arbitro non deve mai rispondere al pubblico. E’ una cosa sbagliata. Possiamo chiedere l’intervento dei capitati e menzionare tutto nel referto di gara. Ma mai rispondere agli spettatori”. Altro aspetto molto importante è anche l’invio del referto al Giudice Sportivo, che oggi avviene tramite posta elettronica. E’ importante che l’invio avvenga preferibilmente con una mail riportante nome e cognome dell’arbitro, e non nickname, soprattutto se questi contengono parole poco eleganti. Importante anche l’appello prima della gara. Salvo casi eccezionali, questo deve avvenire sempre dentro lo spogliatoio. Sull’argomento è intervento anche il componente dell’Organo tecnico sezionale, Marcello Cacciamani, che ha ricordato come “su alcuni comportamenti non tolleriamo certe prese di posizione. Comportatevi correttamente, altrimenti sarete indifendibili”. Antonio Ranalli
