Stefano Mattera: Il Presidente “Operaio” della Sezione di Roma 1
Un anno, un solo anno è durata all’incirca la sua presidenza della sezione di Roma “Generoso Dattilo”. Un malore improvviso, durante il suo ultimo consiglio direttivo sezionale, il 16 settembre 2021, dopo un discorso di apertura effettuato tutto d’un fiato, se l’è portato via, di fronte agli occhi increduli e sgomenti dei consiglieri e dei collaboratori che lui stesso aveva scelto per progettare ed attuare il suo sogno sezionale.
Lo sconforto ed il dolore che la sua assenza ci ha procurato non saranno mai dimenticati. Nei suoi occhi e nelle sue intenzioni c’era la voglia ed il desiderio di continuare a fare di Roma 1 una grande sezione. Succede alla Presidenza di Roberto Bonardo, con cui ha condiviso un lungo periodo tecnico fecondo, affiancandolo come vicepresidente e responsabile dell’OTS sezionale.
Stefano era cresciuto come arbitro più di quaranta anni fa seguendo le orme del fratello Massimo che per lui è stato un punto di riferimento costante tecnico e affettivo. Ha avuto come compagni del suo excursus arbitrale dei carissimi amici con cui ha sempre condiviso la vita associativa: sin dalle prime fasi Roberto Bonardo, suo compagno di corso, Sandro Cavanna con cui diventerà collaboratore componente della parte tecnica al CRA LAZIO, Carlo Pacifici, con cui ha condiviso l’ascesa arbitrale e dirigenziale ed i suoi amici di sempre Sandro Capri e Roberto Massaroni da lui voluto fortemente alla vice presidenza e tanti altri amici e colleghi.
Dopo aver percorso le classiche categorie regionali Stefano giunge a scenari nazionali nella vecchia CAD/scambi e poi ancora nella Commissione Arbitri Interregionale, l’attuale CAN D. Appeso il fischietto al chiodo agli inizi degli anni ‘90 inizia la sua ascesa dirigenziale sezionale con una piccola parentesi anche nella consorella sezione di Roma 2 “Riccardo Lattanzi” che gli ha valso una grande notorietà ed affezione da parte di tutti gli altri associati romani. Vive anche le emozioni, come padre, del nostro collega Matteo, di cui ne ha seguito la crescita.
Tiene a battesimo molti arbitri che ora calcano i terreni di gioco della serie A. Oltre alle indiscutibili doti di scopritore di talenti gli va riconosciuta una grande sensibilità ed umanità che lo portavano ad essere molto vicino ai giovani arbitri. Il suo pensiero fisso era quello di elevare le doti tecniche ma soprattutto di formare Uomini: quelli che lui chiamava “la meglio gioventù”. Il vero momento di commozione lo viveva quando parlava dei suoi ragazzi…
Troppo presto ci è stato portato via eppure in quei pochi mesi che lui ha vissuto da Presidente ha gettato le basi per continuare la grande tradizione della sezione di Roma 1. Un presidente ”operaio” se ne è andato, ma il suo ricordo si manterrà vivo nel cuore di chi gli ha voluto bene e di chi ha avuto la fortuna di lavorare con lui.
Redazione – AIA Roma “G. Dattilo”