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“L’arbitro deve essere sempre pronto a tutto”. Parola dell’ex arbitro CAN e associato di Roma 1, Paolo Fabricatore, in occasione della Riunione Tecnica di lunedì 19 febbraio, che lo ha visto protagonista insieme all’ex assistente internazionale Franco Granato. Una serata molto partecipata, ricca di preziosi filmati d’archivio e di tanti aneddoti e curiosità. Per l’occasione i due associati hanno anche firmato una loro foto che sarà inserita nella “Hall of Fame” della sezione “Generoso Dattilo”, iniziativa ideata dai componenti del Consiglio Direttivo Nunzio Grasso ed Alessandro Paone.

“Questa sera abbiamo un altro pezzo di storia della nostra Sezione”, ha spiegato il presidente Roberto Bonardo, “Mi piace ricordare che i nostri due associati, dopo tanti anni di carriera arbitrale, sono sempre presenti ogni lunedì alle riunioni della loro Sezione, portando ogni volta il contributo della loro esperienza”.

Ad aprire la riunione, che ha visto la partecipazione degli AE, AA e OA di tutti gli Organi Tecnici, è stato Paolo Fabricatore che ha ringraziato il Presidente Bonardo “per questa opportunità che mi ha dato e che, in qualche modo, mi ha messo anche in difficoltà perché, essendo una persona che guarda avanti, mi ha costretto a riguardare il passato e dunque ricordare la mia carriera arbitrale.”

“Ho iniziato ad arbitrare nel 1969. Avevo 20 anni: all’epoca si poteva iniziare a 18 anni. Sono 46 anni che appartengo all’AIA. Ricordo come è iniziata questa passione. Da piccolo mio padre mi portava a vedere le partite allo Stadio Olimpico. Così, anno dopo anno, mi sono appassionato al gioco del calcio. L’ingresso nel mondo arbitrale risale invece al mio primo anno di Università. Il mio amico Giovanni Zotta, dirigente benemerito AIA, mi propose di provare questa esperienza. Ammetto che accettai la proposta per via della tessera, che consente tuttora di andare allo stadio a vedere gratuitamente le partite. La passione vera e proprio è nata al secondo anno di attività arbitrale. Dopo aver fatto le varie categorie giovanili venni promosso in terza categoria. Nel giro di poco tempo mi ritrovai dalla terza categoria alla Promozione, che allora era il massimo campionato regionale. Feci l’esordio a Pomezia, da quel momento non mi sono mai fermato e ho raggiunto ottimi livelli. Ammetto che avrei potuto fare di più. Non sono riuscito a diventare internazionale: nel 1990 ero in lista, ma proprio in quel periodo a livello internazionale si decise di promuovere arbitri più giovani”.

In tanti anni di carriera arbitrale Fabricatore si è tolto tante soddisfazioni, dirigendo numerose gare e tanti campioni del calcio. “Posso dire che ne ho viste di tutti i colori”, ha spiegato, “Ai giovani però voglio dire una cosa: ho fatto sempre le cose seriamente. Ho sempre seguito allenamenti durissimi e soprattutto avevo il regolamento sempre in borsa: anche quando ho diretto gare di serie A lo avevo sempre a portata di mano. Dovete essere sempre pronti a tutto”. A tal proposito Fabricatore ha ricordato una serie di aneddoti, in alcuni casi accompagnati anche da filmati di alcune partite da lui dirette. “Innanzitutto programmate sempre tutto”, ha spiegato, “Come gli spostamenti verso il campo di gioco. Ricordo che una volta ero atteso a dirigere una gara vicino Ascoli Piceno. Mi ritrovai bloccato sulla strada a causa della neve. Fu un’esperienza molto difficile, perché dovetti trovare qualcuno che mi aiutasse a far ripartire l’auto. Altro aspetto importante è l’alimentazione”.

Interessanti anche gli episodi tecnici. Da una condotta violenta di Riccardo Ferri in un Genoa – Inter di inizio anni ’90 “visto grazie al prezioso contributo dell’assistente”, ai due rigori concessi (uno per parte) in Juventus – Atalanta (1990-91). Curiosa invece la gara Cagliari – Torino diretta nella stagione 1992-1993. “Proprio perché dicevo che bisogna essere pronti a tutto”, ha proseguito, “in quel caso mi ritrovai a Cagliari con la neve, un evento che avviene veramente di rado da quelle parti. Ebbi l’intuizione di andare prima allo stadio per verificare le condizioni del terreno di gioco. E feci bene: nessuno della società si era preoccupato di mettere dei teloni protettivi e prendere altre precauzioni. Così sollecitai tutti gli interventi possibili. Ma la cosa più curiosa riguarda i palloni. Essendoci la neve non si potevano usare i classici palloni bianchi. La società ospitante non disponeva di palloni di un altro colore. Così suggerii loro di prendere dei pennarelli rossi e, tutti insieme, iniziammo a dipingere alcuni palloni”.

La seconda parte della riunione è stata invece condotta dall’ex assistente internazionale Franco Granato. Nel suo palmares anche la finale di Coppa Italia tra Juventus e Parma nel 1992/1993, e sempre per la stessa competizione, la storica semifinale (14 aprile 1993) tra Juventus e Milan (diretta dall’arbitro Amendolia di Messina). Nell’AIA sin da giovanissimo è stato arbitro nell’allora CAD (“Scambi”), per poi diventare assistente arbitrale dalla stagione 1979/80, giungendo nella massima serie nella stagione 1986/87, contando oltre 100 presenze in Serie A, e il grado di Assistente internazionale dalla stagione 1991/92. Nel 1995 ha iniziato l’attività di O.A. all’ O.T.S. e poi al CRA Lazio come Responsabile degli Assistenti Regionali dal 1997 al 2001. Nel 2001 ha ripreso l’attività di O.A. al CRA e poi transitando per la CAN D arriva nel 2006 alla CAN Pro dove rimane come O.A. per 5 stagioni. Dalla stagione 2011/2012 è tornato come O.A. all’O.T.S. dove ancora opera con passione seguendo le giovani leve arbitrali, rappresentando inoltre l’A.I.A. presso la Corte di Giustizia Federale. “Voglio iniziare questo mio intervento”, ha esordito Granato, “ricordando a tutti l’importanza del briefing prima della partita. All’epoca non c’erano ancora gli auricolari di plastica. Avevamo a disposizione solo un pezzo di plastica con un drappo attaccato. Per questo era importante mettersi bene d’accordo con l’arbitro. Una cosa cui facevamo molta attenzione era il fuorigioco”. Paolo Fabricatore ha ricordato che “Granato era un assistente intelligente. Con lui bastava un’occhiata per capirsi sull’azione cui si doveva fare attenzione”. Lo stesso Granato ha ricordato di avere avuto sempre un’ottima collaborazione con i colleghi arbitri e di aver tenuto a battesimo gli esordi in massima serie di Pierluigi Collina e Graziano Cesari. Antonio Ranalli