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”La classe di un arbitro è la capacità e la naturalezza di porsi nei confronti di tutti”. Lo ha affermato il componente del Settore Tecnico – Area Formazione: Modulo Perfezionamento tecnico e valutazione tecnica, Sergio Coppetelli nel corso della riunione tecnica riservata agli arbitri e osservatori dell’Organo tecnico sezionale di calcio a 11.

Nonostante il forte acquazzone che lunedì 2 dicembre si è abbattuto su Roma, gli associati della sezione “Generoso Dattilo” sono arrivati numerosi nella sala Orlandini per assistere alla lezione di quello che è a tutti gli effetti un maestro dell’arbitraggio. Come ha tenuto a sottolineare in apertura di riunione il vice presidente della sezione di Roma 1, Giulio Corsi la presenza di Sergio Coppetelli “è una grande opportunità per tutti gli associati, visto il suo importante curriculum arbitrale e associativo”.

Lo stesso Coppetelli non ha mancato di ricordare alcuni momenti del suo passato arbitrale, che lo ha visto protagonista sui principali campi italiani ed europei (ha diretto 61 gare in Serie A e 81 in Serie B, e ha vinto il Premio Giovanni Mauro come miglior arbitro per la stagione 1990 / 1991).

L’arbitro benemerito ha introdotto la lezione invitando l’associato Denis Cornel Pal per prendere spunti da una gara diretta il giorno prima. Nello specifico Coppetelli ha voluto centrare il suo intervento sull’importanza dello “spogliatoio” e sul modo corretto di approcciare un giocatore. “Il capitano è l’unica persona che rappresenta la società sul terreno di gioco”, ha detto, “Spesso però il capitano viene ignorato del tutto”. Secondo Coppetelli è importante per l’arbitro imparare a parlare e a relazionarsi. Ponendosi nel modo migliore l’arbitro riesce a farci accettare e a far rispettare il regolamento.

Nella seconda parte dell’incontro sono stati visti alcuni video di gare internazionali, di Serie A e B, incentrati su aspetti del regolamento e sulla Circolare numero 1. Antonio Ranalli