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Anche la sezione di Roma 1 ha ricordato Aldo Tedone, collega della sezione di Tivoli scomparso nei giorni scorsi. In occasione della Riunione Tecnica Obbligatoria di lunedì 9 aprile, che ha visto ospite, in qualità di relatore, il componente del Settore Tecnico dell’AIA “Modulo perfezionamento tecnico e valutazione tecnica”, Sergio Coppetelli, è stato osservato un minuto di silenzio per l’ex assistente arbitrale di Serie A, che aveva tantissimi amici anche nella sezione “Generoso Dattilo”, come ha ricordato il presidente Roberto Bonardo nel suo discorso di apertura.

“Ricordare Aldo è difficile”, ha esordito Sergio Coppetelli, che con Tedone ha condiviso tantissimi momenti, dall’appartenenza alla stessa sezione, quella di Tivoli, a tanti momenti sui campi, “Ho fatto con lui il corso arbitri. Ricordo ancora il primo giorno, quando disse “E noi che arriviamo in Serie A con questi?”. Una persona stupenda, che è arrivata fino alla vetta arbitrale. Ho girato l’Italia con lui e Gianfranco Menegali. Lo ricordo tutti i giorni nelle mie preghiere”.

La serata è poi proseguita con una riunione tecnica caratterizzata dai video quiz, già “sperimentati” dagli associati: dieci filmati, accuratamente selezionati e analizzati, uno a uno, vagliando attentamente i relativi criteri valutativi e fornendo, al termine, la risposta ufficiale del Settore Tecnico. Numerose le tematiche trattate: dal fuorigioco al grave fallo di gioco alla corretta interpretazione del fallo di mano. Quella dei “video quiz” si è rivelata un’esercitazione molto pratica ed interessante, in grado di stimolare un confronto proficuo tra tutti i presenti e abituare i più giovani agli standard di giudizio richiesti dalle commissioni nazionali, dalla FIFA e dalla UEFA.

Sergio Coppetelli ha voluto inoltre porre l’accento sul suo “credo” arbitrale, che lo ha portato a dirigere per tanti anni nelle massime categorie nazionali e lo ha accompagnato nella sua brillante carriera dirigenziale: un buon arbitro deve avere sempre “competenza, umiltà ed equilibrio che devono stare nel DNA della personalità”. Coppetelli, rivolgendosi soprattutto ai colleghi provenienti dall’ultimo corso arbitri, ha ribadito il concetto di “competenza regolamentare” perché “se conoscete il regolamento si può uscire da qualsiasi terreno di gioco senza problemi”.

Antonio Ranalli