(fonte aia-figc.it) Dopo tre giorni di intensi lavori, si è concluso il raduno di Monastier che ha visto Tarcisio Serena, insieme a tutti i componenti della sua Commissione, trattare con arbitri, assistenti e osservatori, argomenti specificatamente indirizzati ad affrontare nel miglior dei modi i play off.
A riunioni dedicate ad arbitri e assistenti, con l’arrivo degli osservatori, si sono susseguite riunioni congiunte nelle quali, anche con l’ausilio di filmati, Tarcisio Serena, supportato da Christian Brighi, Sauro Cerofolini e Luigi Stella, si è alternato in aula per rivedere argomenti trattati durante l’anno, ma sui quali porre particolare attenzione in questa ultima fase del campionato. Alla presenza di Marcello Marcato, Coordinatore del Settore Tecnico, sono stati focalizzati in modo capillare alcuni aspetti di natura prettamente comportamentale.
Ciò è stato fatto proprio per evidenziare che, a fronte di una ottima preparazione tecnica, ormai riconosciuta ad arbitri e assistenti della CAN D, la cura dei particolari di natura prettamente comportamentale, costituisce quel valore aggiunto che fa la differenza tra un arbitro e l’altro; valore aggiunto che dovrà necessariamente risaltare in queste ultime gare del campionato. Al raduno non ha voluto mancare il nostro Presidente Nazionale Marcello Nicchi che, nella mattinata di venerdì, ha calamitato l’attenzione della platea con un lungo e articolato intervento che ha toccato vari argomenti.
Dopo aver riconosciuto la particolare crescita degli arbitri della CAN D, ha messo in forte risalto la forza del’AIA, sia dal punto di vista tecnico che associativo. “E’ lungo l’elenco dei dati che rende l’AIA prima in Europa, come è forte un movimento che vede 12.000 persone andare sui campi di calcio. A fronte di questa qualità riconosciuta da tutti, e in forza di questi numeri, niente ci può essere negato. Non avrei mai immaginato, agli inizi della mia presidenza, che in così poco tempo si potesse rinnovare e ricostituire l’immagine cristallina della nostra associazione.
La nostra forza è la volontà e la capacità di cambiare, anche tramite le critiche. Critiche che, però, devono essere costruttive e che per essere tali devono essere immediatamente supportate da un progetto migliorativo. Una cosa si butta, ma si cambia quando la si può sostituire con un’altra più positiva. Ma la nostra forza principale è il comportamento dei nostri arbitri. Ormai non viene più messa in discussione la nostra imparzialità e serenità di giudizio. Di fronte ad episodi che, per essere valutati, devono essere visti e rivisti con la moviola, mentre l’arbitrio deve decidere in un attimo, siamo finalmente riusciti a far comprendere quanto sia difficile e imparziale il compito dell’arbitro”.
Nicchi ha quindi invitato gli arbitri ad essere punti di riferimento per le sezioni per dare pubblicità del lavoro che viene fatto nei raduni e per trasmettere alla base il continuo rinnovamento tecnico. Nicchi, dopo aver trattato altri interessanti argomenti, ha chiuso il suo discorso, con l’augurio di divertirsi e di ‘cogliere l’attimo’. Augurio che è stato accolto da uno scrosciante e sentito applauso.