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“Quando gli arbitri erano le “giacchette nere” e i colletti bianchi delle loro camicie conferivano eleganza e autorevolezza al loro ruolo; era questa un’eleganza legata anche al solo gesto della decisione ferma e irrevocabile, che teneva a distanza i calciatori e che imponeva loro di avvicinarsi al Direttore di gara con le mani dietro la schiena”. Si è aperta nel ricordo dell’indimenticabile arbitro internazionale e dirigente arbitrale Riccardo Lattanzi la riunione tecnica del 3 febbraio 2014. Partendo da questa significativa frase il consigliere e responsabile corsi per arbitri effettivi della sezione di Roma 1 “Generoso Dattilo”, Antonello Aronne, ha chiesto a gli arbitri presenti all’incontro di “riprendere proprio questa autorevolezza. Vorrei che sempre meno calciatori venissero a protestare”.

I problemi metereologici, che lo scorso fine settimana hanno interessato anche numerosi incontri di calcio, sono stati lo spunto per ricordare che “spetta all’arbitro stabilire l’impraticabilità del campo”. Come ha ricordato Antonello Aronne “la verifica viene fatta nell’orario di inizio della gara. E l’arbitro verifica la fattibilità della gara. I capitani delle squadre devono recepire le direttive dell’arbitro. Riprendiamoci la nostra autonomia”. Aronne ha poi mostrato alcuni filmati, che hanno offerto lo spunto per capire situazioni di gioco particolari. In particolare, la discussione principale dell’incontro ha avuto la sua attenzione sulla regola del fuorigioco , sul posizionamento degli arbitri (“Trovarsi sproporzionatamente in avanti all’azione può creare problemi in caso di capovolgimento di fronte”) e sui falli in area di rigore. Un incontro ed un confronto molto utile, anche dal punto di vista regolamentare, per avvantaggiare gli arbitri nell’applicare le regole anche nelle situazioni più difficili.