“Qui alla CAN PRO siete tutti competenti. La differenza la fanno i dettagli”. Così il nuovo commissario Danilo Giannoccaro agli arbitri e agli assistenti impegnati nel primo raduno della stagione, che si è concluso domenica 2 agosto a Sportilia. Giannoccaro, affiancato dai vice commissari Roberto Bettin, Christian Brighi, Sandro Rossomando e dalla new entry Renato Faverani (assistente nella finale dei Mondiali che si sono tenuto lo scorso anno in Brasile), ha valutato attraverso i test atletici il gruppo a sua disposizione.
Ben 77 i direttori di gara presenti, cui si sono aggiunti gli assistenti, questi ultimi divisi in due blocchi a seconda della zona di provenienza. La sezione di Roma 1 “Generoso Dattilo” è stata rappresentata dagli arbitri Andrea Morreale e Francesco Fourneau, e dagli assistenti Antonello Mangino, Antonio Santoro e Stefano Squarcia. Presente al raduno anche Giuseppe Antonaglia, in qualità di collaboratore della segreteria della CAN PRO.
I lavori si sono aperti mercoledì scorso con un primo riscaldamento per il monitoraggio dei carichi di allenamento. La commissione ha prima incontrato arbitri e assistenti all’esordio di categoria, dopodiché ha sottoposto tutti i presenti ai test tecnici interattivi.
Test atletici, posizionamenti e collaborazione arbitro – assistente sono invece stati i punti cardini che hanno contraddistinto il secondo giorno del raduno precampionato della CAN PRO. Giornata caratterizzata dalla visita del responsabile del Settore Tecnico, Afredo Trentalange, che insieme ai suoi collaboratori ha spiegato la Circolare n. 1, contenente le variazioni apportate a luglio al regolamento del gioco del calcio, tra cui la precisazione interpretativa sulla Regola 11, il fuorigioco. Il commissario Danilo Giannoccaro si è soffermato sui posizionamenti da assumere in campo in base nelle varie dinamiche di gioco. Argomentazione approfondita con l’ausilio di filmati di partite anche dirette da arbitri CAN PRO, perché come ha precisato il commissario della CAN PRO “Chi non mette al servizio del gruppo i propri errori è limitato. Sugli errori si cresce”. Sempre Giannoccaro, accennando alla psicologia arbitrale, ha riferito il presupposto principale affinché il direttore di gara si renda credibile agli occhi dei contendenti in campo, evitando errori banali o di cattiva intesa con l’assistente: “Per evitarli dovete andare sul terreno di gioco concentratissimi e rimane tali fino all’ultimo minuto di gioco”.
Sul fronte atletico, nel corso dei cinque giorni a disposizione, gli arbitri sono stati sottoposti alla prova di velocità dei 40 metri e allo Yo-yo Intermittent Recovery Test per la capacità di resistenza, mentre gli assistenti sono stati impegnati con l’Agility, che verifica l’agilità nel breve e con cambi di direzione e andatura, la prova di velocità dei 30 metri e l’Ariet.
Venerdì al raduno è intervenuto anche il presidente dell’Aia, Marcello Nicchi. “Alla CAN PRO”, ha affermato Nicchi, “iniziano ad essere determinanti i dettagli. Abituatevi alla mentalità del sacrificio, senza il quale non otterrete nulla. In Lega PRO ci sono squadre importanti che hanno investito tanto per tornare ai vertici del calcio italiano; quindi andate in campo preparatissimi senza sottovalutare niente fin dalle amichevoli estive”. Spazio anche al rapporto arbitro-assistente nella riunione tecnica. Giannoccaro e i suoi vice hanno ribadito che gli assistenti devono dare agli arbitri solo certezze, specificando che “certezza” non è sinonimo di “grossa convinzione” o “forte percezione”. Il vice commissario Faverani ha spiegato che “nell’arbitraggio moderno il gioco di squadra è fondamentale per raggiungere grandi traguardi”. Secondo l’altro vice commissario Rossomando “l’assistente non deve travalicare quelli che sono i suoi doveri. Non vogliamo eroi; vogliamo persone attente preparate e coraggiose, ma non incoscienti”.
Nella penultima giornata dell’incontro, invece, spazio alla psicologia arbitrale, con la lezione di Eva Iorio di Pescara, che si è soffermata sugli atteggiamenti e i comportamenti che devono assumere gli arbitri per acquisire credibilità agli occhi dei contendenti in campo. Altrettanto interessante è stato il confronto con la stessa psicologa e la rappresentanza in aula della classe arbitrale, in primis con il commissario Danilo Giannoccaro. Quest’ultimo – provandosi ad immedesimare nei direttori di gara rappresentati in una serie di slide durante momenti concitati della gara – ha descritto le sue probabili emozioni e tensioni del momento, soprattutto nell’interfaccia con i calciatori. Nella giornata di chiusura del raduno spazio ai test atletici e all’ultima riunione. Soddisfatto per il responso dei test Danilo Giannoccaro, che ha poi ricordato a tutti i presenti che “in campo il primo vostro consenso è la precisione tecnica. Si è lavorato molto in questi cinque giorni ma sono sicuro che sui campi partirete subito col piglio giusto”. Antonio Ranalli