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Si torna in campo anche nel massimo campionato dilettantistico. La Serie D, infatti, prenderà il via domenica 4 settembre. La C.A.N. D, guidata dal nostro associato Carlo Pacifici, ha dato tutte le indicazioni alla sua squadra di arbitri, assistenti e osservatori in occasione del tradizionale raduno, che si è svolto dal 21 al 26 agosto a Sportilia. La Serie D di fatto è già iniziata con i primi turni della Coppa Italia Serie D: numerosi colleghi, tra cui anche associati di Roma 1 sono già scesi in campo, dimostrando di essere pronti ad affrontare sfide affascinanti e delicate. Del resti nei nove gironi sono presenti formazioni di tutte le 20 regioni italiane, alcune delle quali con sede in città capoluogo, altre invece appartenenti a piccole realtà che vogliono crescere. Per questo la Commissione (che vede tra i componenti anche il nostro Maurizio Ciampi) ha raccomandato a tutti gli arbitri la massima concentrazione.

Roma 1 si è presentata all’appuntamento di Sportilia con la sua nutrita rappresentativa di arbitri, assistenti e osservatori. Erano presenti gli arbitri Luca D’Aquino, Francesco Luciani, Michele Ruggiero e Andrea Ancora, quest’ultimo alla sua prima stagione in questa commissione. Due i nuovi assistenti di Roma 1 che hanno partecipato al raduno, ovvero Lorenzo D’Ilario e Matteo Mattera, che si sono aggiunti ai “veterani” Claudio Barone e Gianluca Perna. Spazio anche agli osservatori, che hanno aperto il raduno il 21 agosto, con Roma 1 rappresentata da Gaetano Gargano, Francesco Gaudiosi, Giuseppe Mazzacane, Giovanni Piccolo e Tullio Scartozzi. Presente anche Mattia Ubaldi in qualità di collaboratore della CAN D.

Visto l’elevato numero dell’organico della CAN D, i partecipanti (circa 800 associati) sono stati divisi in blocchi. Hanno iniziato gli osservatori, identificati come “leader” della squadra arbitrale nello spogliatoio, dopo che l’arbitro lo è stato sul terreno di gioco. Una figura che deve correggere eventuali errori con la giusta motivazione e giudizi volti alla crescita della terna arbitrale. A tal proposito è stata presentata la tabella dei voti rivisitata e lo schema che viene seguito per la valutazione degli osservatori stessi, sia nelle relazioni sia nel colloquio con la squadra arbitrale nello spogliatoio dopo la partita.

Martedì 23 agosto è stata la volta degli assistenti, divisa in due blocchi. Accanto ai test atletici e alle lezioni sul campo, nelle lezioni in aula è stato ribadito il concetto di “assistente moderno”, il cui ruolo non è solo più finalizzato alla valutazione del fuorigioco, ma comprende anche un concreto e adeguato supporto all’arbitro nel rispetto dei ruoli. Agli assistenti è stato chiesto di studiare, per quanto possibile, le squadre che andranno a dirigere, preparando le partite dal punto di vista tattico e regolamentare cercando di immaginare le situazioni che si potranno presentare per evitare il più possibile l’effetto sorpresa. In sintesi, l’assistente deve essere sempre concentrato, allineato e collaborativo.

Giovedì 25 agosto è invece iniziato il raduno degli arbitri della CAN D. Particolare attenzione è stata rivolta al riscaldamento pre-gara, mentre Maurizio Ciampi e Andrea Gervasoni hanno sviluppato una lezione preparata da Pasquale Rodomonti inerente lo spostamento sul terreno di gioco. Non è mancata la visita del presidente dell’A.I.A., Marcello Nicchi, accompagnato dal presidente della Lega nazionale dilettanti, Antonio Cosentino, dal coordinatore nazionale del dipartimento interregionale, Luigi Barbiero e dal vice presidente vicario della LND, Alberto Mambelli. Nicchi ha invitato tutti gli arbitri a vivere il sogno per diventare i futuri arbitri e dirigenti di vertice, portando alla base l’entusiasmo che si vive per essere impiegati in categorie così importanti anche a quelli che non potranno mai ambire ad arrivare a calcare campi prestigiosi. Il raduno si è concluso venerdì 26 agosto con le lezioni relative alla collaborazione arbitro-assistente tenute dai componenti Giorgio Niccolai, Massimo Biasutto e Giancarlo Rubino, che, in base alle varie tipologie di episodi (calci di rigore, falli al limite dell’area, fuorigioco, segnatura di una rete), hanno fornito indicazioni agli arbitri in modo da ottenere uniformità nelle disposizioni e nei comportamenti per arrivare più agevolmente alla risoluzione positiva delle situazioni di difficoltà. Antonio Ranalli