La riunione tecnica riservata a tutti gli associati regionali e nazionali del calcio a 11 ha avuto ad oggetto il tema della collaborazione della “squadra arbitri”. Se, come recita il nostro regolamento, “ogni gara si disputa sotto il controllo di un arbitro, al quale è conferita tutta l’autorità necessaria per far osservare le Regole del Gioco nell’ambito della gara”, altrettanto fondamentale è il ruolo svolto dagli assistenti dell’arbitro, che hanno il dovere di coadiuvare l’arbitro nella direzione della gara e di assisterlo in tutti gli altri aspetti che riguardano la gestione della gara su richiesta dell’arbitro e secondo le istruzioni da lui date. Al di là delle regole sancite dal nostro regolamento, momenti essenziali per porre le basi di una corretta collaborazione tra l’arbitro e i suoi assistenti sono altresì le disposizioni impartite dal rispettivo organo tecnico e, soprattutto, il briefing pre-gara, nel quale la terna arbitrale deve confrontarsi su tutto quello che potrebbe accadere nella gara che andrà a dirigere. Così illustrata nei suoi principi teorici, la situazione sembrerebbe tanto lineare che gli assenti potrebbero anche vantarsi di essere rimasti a casa, ma il nostro Paolo Conca -assistente arbitrale CAN B- e il nostro vice presidente Antonello Aronne ci hanno dimostrato che nella pratica possono presentarsi episodi di difficile interpretazione e dai quali la terna arbitrale non può uscirne vincitrice senza una ottimale procedura di collaborazione. Bisogna dunque dare atto ai nostri relatori di averci regalato una riunione appassionata, grazie alla proiezione di una serie di filmati più che esaustivi e al coinvolgimento attivo di tutta la platea, e quanto mai attuale.
Siamo sicuri che tutti i presenti, rivedendo l’episodio accaduto sabato sera in Milan – Juventus, abbiano riportato la loro mente alla “lectio magistralis” di Paolo Conca e Antonello Aronne e si augurino magari da parte loro un supplemento di riunione per analizzare anche quest’ultimo caso! Premesso che un approfondimento in tal senso non sarebbe affatto sgradito, è necessario sottolineare che compito di noi tutti non è quello di giudicare se la decisione presa dalla terna arbitrale sia stata giusta o sbagliata ma, se abbiamo bene inteso le parole di Paolo Conca e Antonello Aronne, dobbiamo invece concentrarci sulla procedura di collaborazione, ovvero sul fatto che questa procedura sia avvenuta correttamente o meno. L’assistente arbitrale, anche se non espressamente attivato dal direttore di gara, quando possa vantare una prospettiva visiva migliore rispetto all’accadimento, deve richiamar l’attenzione e, se necessario, suggerire all’arbitro di modificare la sua decisione tecnica solo quando abbia assolute certezze in merito e non si basi solamente su una sensazione visiva: ove l’arbitro si trovi in una prospettiva dalla quale possa nutrir dei dubbi sull’evento accaduto, l’assistente arbitrale, in forza del suo miglior posizionamento, è chiamato a coadiuvare l’arbitro trasmettendo certezza e convinzione. Ringraziando Paolo Conca e Antonello Aronne per il prezioso apporto, si invitano tutti gli associati a prendere parte in massa a queste riunioni mensili vertenti sempre su tematiche di estrema attualità! Lorenzo D’Ilario