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L’ultima riunione stagionale di giovedì 19 maggio 2011 ha avuto come graditissimo ospite l’AE internazionale Paolo Tagliavento. Il Presidente Roberto Bonardo ha avuto il piacere di aprire l’incontro ed introdurre il nostro collega della sezione di Terni ai numerosissimi presenti nella Sala Riunioni di via Gregorio VII 124. Tagliavento ha iniziato il suo intervento sottolineando come l’Aia sia una grande famiglia: nonostante il forte senso di appartenenza alla propria, in tutte le sezioni in cui va a far visita si sente sempre il benvenuto, come se fosse a casa. Iscrittosi al corso arbitri a 17 anni, dopo un’esperienza non troppo piena di soddisfazioni nel calcio giocato, il collega ternano ha confessato di esser stato sempre affascinato dalla figura dell’arbitro fin da bambino, tanto che all’età di 7 anni disegnava da sé i cartellini e li utilizzava per dirigere le partite dei suoi amici al parco sotto casa. “Non bisogna arrivare necessariamente in serie A per provare forti emozioni…”, per lui l’attesa della designazione nella massima categoria è ugualmente carica di suspance e di emotività di quella in Eccellenza. Infatti, nonostante sia un arbitro internazionale, la gara che rimarrà per sempre nel cuore di Tagliavento è una di Playoff di serie C1, Pescara-Martina, in cui era coadiuvato dal nostro Assistente CAN Marco Alessandroni. “Il bagaglio d’esperienza è fondamentale per un arbitro”: più se ne accumula, più torna utile per gestire al meglio le situazioni cruciali. Proprio per questo, chi arriva a certi livelli bruciando le tappe, con un’esperienza minore alle spalle, rischia molto di più ed è maggiormente soggetto a commettere errori. E proprio con l’errore “si deve imparare a convivere”: si deve sempre lavorare per migliorarsi e cercare di non commetterne, ma nell’errore prima o poi ci si imbatte, ed un arbitro deve imparare ad avere consapevolezza di ciò e, una volta effettuato lo sbaglio, deve essere in grado di conviverci e di farselo scivolare addosso senza perdere di vista il proprio valore. Molto utile per correggersi e migliorarsi è la vita sezionale ed il confronto con i colleghi: specialmente nelle categorie in cui non si hanno a disposizione filmati e materiale per studiare le squadre che si andranno ad affrontare, per preparare al meglio la gara ci si deve confrontare in sezione, mettendo a disposizione di tutti i colleghi il proprio bagaglio di esperienza. Inoltre, per Tagliavento un arbitro non deve mai farsi condizionare dall’esterno, dai “non addetti ai lavori” e da chi critica con l’unico scopo di gettare fango addosso, ma deve sempre avere fiducia in se stesso e deve contare sulle proprie forze e credere nel proprio valore. Nella parte conclusiva della riunione, Tagliavento ha risposto alle numerose domande dei presenti in sala, dando dei consigli ed esortando tutti, soprattutto i più giovani, a divertirsi in campo ed a non smettere mai di sognare traguardi importanti, perché “per qualcuno il sogno può diventare realtà”.