Il passaggio dall’Organo tecnico sezionale al CRA pone all’arbitro un grande obiettivo: diventare un direttore di gara completo e affidabile. Se ne è discusso lunedì 6 marzo in occasione della Riunione Tecnica Obbligatoria, dedicata al tema “OTS/CRA: le differenze, le difficoltà, gli obiettivi”. Per l’occasione il vice presidente e responsabile dell’area tecnica di calcio a 11, Stefano Mattera, ha voluto due relatori di eccezione: Edoardo Menna e Alessandro Silvestri (nella foto di Sara Mainella), entrambi associati di Roma 1 in forza al CRA Lazio (Menna è attualmente impegnato in Prima Categoria, mentre Silvestri in Eccellenza).
“Questa riunione”, ha spiegato Stefano Mattera, “è stata voluta per analizzare i problemi più evidventi che si pongono nel momento del passaggio dall’OTS al CRA Lazio”. Perché come è stato fatto rilevare nel corso della riunione l’Organo Tecnico Sezionale ha il compito della formazione dell’arbitro, mentre il CRA Lazio quello della sezione degli arbitri.
Menna e Silvestri hanno riassunto il tema della serata in tre aree: differenze, difficoltà / esigenze e obiettivi. Differenze che si vedono già dal comportamento. “E’ necessario avere un’impostazione alla disciplina” ha osservato Silvestri, “Si può riscontrare questo anche nella professionalità in cui vengono svolti i raduni”. Particolare cura all’abbigliamento, visto che agli arbitri in Regione viene chiesto di avere immagine e decoro, indossando sempre giacca e cravatta. “Attenzione anche ai social network e quello che scrivete su Facebook”, ha proseguito Silvestri, “Un post può essere causa di una sospensione dall’attività arbitrale”. Edoardo Menna ha poi osservato come a un livello superiore aumentato le esigenze dell’Organo Tecnico e per questo “atleticamente bisogna sempre dare il massimo”. Inoltre, cambia anche il rapporto con il proprio Organo Tecnico. “E’ un rapporto tra persone mature”, ha spiegato Silvestri, “All’Ots capita di disturbare il proprio OT anche per questioni irrilevanti. Al CRA, invece, bisogna pensarci bene prima di chiamare per qualsiasi comunicazione”. Qualche similitudine si può notare nel colloqui di fine gara con l’Osservatore Arbitrale. “Non c’è una grande differenza”, ha osservato Menna, “Il comportamento da tenere durante il colloquio resta lo stesso. La resta però il fatto che se all’Ots si svolge una fase di formazione, al CRA invece iniziano a selezionare”.
I due associati si sono poi soffermati sull’impatto della gara, su come impostare tutta la settimana che va dall’organizzazione della trasferta al termine della gara per cui si è stati designati, passando per il pre-gara, in cui è importante presentarsi bene ai dirigenti al momento dell’arrivo. Inoltre, dopo l’appello bisogna cercare di parlare il meno possibile nello spogliatoio. Silvestri ha affrontato anche la collaborazione con gli assistenti ufficiali, impegnati nelle gare di Promozione ed Eccellenza.
Quanto al rapporto con i giocatori in campo Silvestri ha osservato che “l’arbitro deve essere anche un po’ psicologo e cercare di avere empatia, così da poter gestire al meglio tutte le fasi delle gara senza criticità”. In chiusura Menna e Silvestri ha ricordato ai colleghi più giovani che “quando si arriva in regione è tutto più professionale, e per questo viene chiesta massima serietà. Però è proprio a questo livello che inizia il vero divertimento”. Antonio Ranalli