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Luca Davino: Il funambolico Presidente della Sezione di Roma 1

luca davinoLa presidenza di Luca Davino durò dal  1967 al 1988 accompagnando centinaia di arbitri verso ogni traguardo. Uno dei periodi più “ricchi” della storia della Sezione di Roma (allora unica), durante il quale coesistevano contemporaneamente un numero eccezionale di Arbitri e “Guardalinee” Internazionali e Nazionali. Davino era cresciuto come Dirigente alla corte di Generoso Dattilo, il quale aveva ben compreso le sue grandi doti umane e tecniche e lo aveva preparato per il salto definitivo.

Cultore come pochi del Regolamento, aveva fatto parte sia della Commissione per l’aggiornamento dello stesso, che del Centro Studi dell’Associazione. Assistere alle riunioni tecniche – che presiedeva sempre con passione – era non un obbligo, ma un piacere, al quale difficile mancare.

Negli anni in cui la sede Sezionale era situata nello splendido appartamento di Via degli Astalli, alle spalle di Piazza Venezia e  dai quali balconi dominavi il centro di Roma, le riunioni, che si tenevano tutti i venerdì sera, vedevano la sala sempre piena e non c’era distinzione di appartenenza od organico; insieme erano presenti D’Agostini, Adami, Lattanzi, Pieroni, Benedetti, Menegali, Ciulli, Longhi, Sbardella (tanto per citarne alcuni), insieme ai giovani e giovanissimi Arbitri divenuti i dirigenti di oggi. Tutti ad ascoltare rapiti gli interventi dotti, spiritosi, a volte critici e caustici di Luca.

luca davinoIl “fallo a ralle ralle” era il commento classico per un intervento arbitrale della domenica precedente che poco lo aveva convinto; in tanti ricordano ancora che “arbitrare così non va bene nemmeno a Roccacallarella” era l’invito a tutti i  colleghi ad essere sempre pronti conoscitori del Regolamento. Per anni ci si è chiesti  cosa fare se il pallone si fosse fermato sulla traversa e se un aquila fosse venuta a prenderlo, su  come riprendere il gioco perché queste erano le domande che Luca ai giovani arbitri faceva con paterna ed ironica puntualità.

Sempre sorridente  disponibile;  se volevi parlare con lui era lì pronto in Presidenza ad ascoltarti: consigli, ma anche reprimende, quando giusto. Bastone e carota con tutti, sia Arbitro di A che  il giovane all’inizio. Un’umanità totale: per lui gli Arbitri erano Uomini prima di tutto, un bene prezioso da difendere sempre. Memorabili i suoi “scontri” per l’indipendenza dell’Associazione dal “potere” federale, sia con Campanati (allora Presidente AIA), che con Franchi (Presidente FIGC), pur in un contesto di grandissimo rispetto e stima reciproca.

luca davinoDifensore strenuo dell’Arbitro, ma guai a commettere errori di comportamento o di etica; ci traghettò anche in momenti difficili a livello regionale quando calarono, se pur brevemente, le ombre di poca onestà di alcuni colleghi . La nascita delle Sezione di Roma 2 ( a lui si deve  il simpatico appellativo di “cugini di campagna “ ai Colleghi che formarono la nuova sezione ) ed il dover abbandonare i locali di Via degli Astalli (per mancato rinnovo di affitto della proprietà ) per trasferirsi nei locali di Via Ludovico di Savoia (a San Giovanni), furono i due grandi dispiaceri che lo segnarono .

Unitamente a Riccardo Lattanzi prima e Vittorio Benedetti poi, ed ad una serie di Colleghi eccellenti quali Consiglieri e Collaboratori, Luca Davino fece crescere un notevole gruppo di Arbitri giovani e Dirigenti del futuro, prima di lasciare il “comando” della Sezione . Nel 1998 “l’Uomo” Davino ci ha lasciato, ma la sua figura e la sua presenza hanno sempre continuato ad essere vicine agli Arbitri di Roma ed il suo “ralle ralle “ ancora accompagna tanti commenti tra i Colleghi che ebbero la fortuna di crescere vicino a lui.

Redazione – AIA Roma “G. Dattilo”