Non ho mai approfittato dello spazio del nostro sito, perché ho sempre preferito che fossero gli altri a farlo, ma questa volta farò un’eccezione. Un’eccezione che si chiama: Marco Reginaldi. Perché venerdì 28 maggio alle 18:30 al Campo Bachelet di Roma in via Vitellia sarà l’ultima volta che Marco dirigerà una gara, una sorta di “addio al calcio” nella consueta gara di fine anno che i nostri Poli di Allenamento si contendono: sarà di fatto un Reginaldi Day. Dicevo dell’eccezionalità di queste mie righe, perché Marco le merita. Ho conosciuto Marco circa 34 anni fa, nell’allora Sezione di Roma in via degli Astalli, e mi colpì subito per la sua eleganza, il suo stile sempre misurato, la sua grande passione per questa attività. In tanti anni di frequentazione, sia arbitrale che di vita di tutti i giorni, non l’ho mai sentito andare fuori le righe, mai discutere con alcuno, mai parlare di altri in modo scorretto. Mi ha sempre dato l’impressione di essere un “signore in campo e fuori”. Abbiamo diviso e condiviso momenti belli, fatti di serate, gare dirette assieme… Altri momenti meno belli, difficili da dimenticare, come la scomparsa di un amico comune, di nome Mario Lo Sasso, notizia che apprendemmo mentre eravamo insieme. E non ultimo, la scomparsa di un altro nostro grande amico, quel compagnone di Bruno Biagetti. Ho avuto anche modo di frequentare Marco per motivi miei personali, e ne ho sempre apprezzato la sua discrezione e il suo modo di fare a dir poco squisito. Poi, quando ho ereditato la Presidenza della nostra Sezione, l’ho chiamato a collaborare con me nel ruolo di Referente Atletico, facendogli fare un grande sacrificio per trovarne il tempo, ma so che l’ha fatto in nome della nostra amicizia. Da Arbitro prima, e da Assistente poi, ha calcato campo importanti, ma una volta terminata la sua brillante carriera è tornato a mettersi in discussione e a disposizione della nostra Sezione, dando prova che, si vada a San Siro in serie A, o a Montespaccato in Allievi Provinciali, la voglia e l’entusiasmo, la serietà e la professionalità sono sempre le stesse.
Marco smette perché nella sua Carta d’Identità non può essere modificata la data di nascita, ma lui potrebbe ancora, sia fisicamente che mentalmente, arbitrare ancora per anni. La sua dedizione ultima nel ruolo di Referente Atletico, seppure con qualche lacuna a lui perdonabile, ha fatto sì che un gruppo di nostri Associati, i cosiddetti “lavoratori”, lo seguisse nel Polo di Allenamento Serale. Io gli devo molto, l’ho sempre considerato un fratello più piccolo, un amico vero, leale, serio ed onesto. Insomma, una persona pulita, che ho avuto al fortuna di incontrare, frequentare e conoscere in tanti momenti della nostra vita. Non da ultimo, il grande gesto d’amore che ha compiuto diventando papà di due adorabili bambini, a dimostrare, se ce ne fosse ancora bisogno, di che pasta sia fatto. Con la stima, l’affetto e la gratitudine della tua Sezione, Grazie Marco per tutto quello che ci hai trasmesso. Il tuo Presidente, ma soprattutto amico, Bobo
