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La prevenzione è importante perché deve consentire all’arbitro, che dispone della capacità di captare i diversi momenti che la gara esprime, di saper decodificare le criticità e risolverle con tempestività e autorità. Se ne è discusso lunedì 6 febbraio in occasione della Riunione Tecnica riservata agli arbitri di Roma 1 appartenenti all’Organo Tecnico Sezionale. Una serata importante, perché ha visto la presenza dei nuovi arbitri di calcio a 11, alcuni dei quali protagonisti nell’ultimo fine settimana con la loro prima gara.

In apertura di serata il vice presidente e responsabile dell’area tecnica di calcio a 11, Stefano Mattera (nella foto di Sara Mainella) ha voluto salutare alcuni associati che di recente sono stati protagonisti di esordi importanti nelle categorie regionali: Luigi Scotto D’Antuono (Eccellenza), Dario Boukhari (Promozione) e Sara Mainella (Promozione). “La nostra sezione”, ha affermato Mattera, “sta ben figurando. Questo dimostra che dove c’è qualità i risultati arrivano”. Il vice presidente è poi passato sul tema della serata (“La Prevenzione… questa sconosciuta”), ricordando che ogni arbitro deve innanzitutto intervenire su prevenzione, provvedimento disciplinari e comportamento. “L’interagire preventivo”, ha spiegato Mattera, “sia verbale che espresso dal corpo dei primi minuti di gara va effettuato con tempestività, apportando – se l’azione dell’arbitro sarà misurata e graduata a seconda dei casi – successo e influenzando il comportamento dei calciatori, persuadendoli dal commettere irregolarità”.

Il microfono è poi passato al componente dell’Organo Tecnico, Francesco Tortora, che prima di entrare nel vivo del tema, ha voluto ascoltare la testimonianza di due nuovi associati, per comprendere il loro impatto con la loro prima gara. “Si è avverato un sogno che avevo sin da quando ero bambino”, ha affermato Riccardo Delfino, 16 anni, “Sabato, con la mia prima gara, c’è stato il completamento di tre mesi di duro impegno con il corso arbitri. E’ stata l’esperienza più bella della mia vita. Sicuramente non è stato facile, ma sono orgoglioso di quello che ho fatto, e sono sicuro che voglio continuare a farlo”. Per il collega Andrea Nista, 16 anni “ho capito che ogni gara è particolare. Ci ho messo un po’ per realizzare la mia prima designazione, ma dopo il mio primo fischio di inizio ho pensato solo alla gara. Ho fatto anche sei ammoniti. Ho capito che l’arbitro è il leader della gara”.

“Da queste testimonianze”, ha proseguito Francesco Tortora, “si comprende come fare l’arbitro non è affatto facile, ma se fatto con lo spirito giusto si possono avere grandi soddisfazioni. La prestazione dell’arbitro è composta da vari aspetti. Se lavoriamo su alcuni di questi la prevenzione è molto più semplice. Su tutti la conoscenza del regolamento. Il calciatore le regole non le conosce. Ma l’arbitro le deve sapere alla perfezione. Inoltre, una gara non è uguale in tutti i momenti. Ci sono più gare nella stessa gara”.

“Fare prevenzione”, ha aggiunto il componente dell’Organo Tecnico, Marcello Cacciamani, “significa mettere insieme una serie di azioni che ci portano ad arbitrare in maniera autorevole e credibile. Per esempio cerchiamo di isolare subito quei calciatori che cercano di impedire alla squadra avversa di battere un calcio di punizione. Prevenzione vuol dire proprio anticipare i tempi di quello che potrebbe accadere”. Attenzione anche alle panchine. “Non lasciate spazio alle proteste iniziali”, ha proseguito Cacciamani, “perché altrimenti rischiate di non intervenire più. Non possiamo far finta di non ascoltare quello che dicono gli allenatori in panchina, ma dobbiamo intervenire. Inoltre, cerchiamo di individuare subito il calciatore, l’allenatore o il dirigente che nei primi 5 minuti crea più problemi”. In chiusura l’O.T. Alessandro Fagnani ha mostrato un breve estratto dal programma “Il Testimone” di Pif dedicato al mondo arbitrale, in cui l’arbitro internazionale Carina Vitulano spiega come, prima di ogni gara, cerca di memorizzare i cognomi dei calciatori più anziani, così da poterli richiamare in campo direttamente per noi. “Questa cosa”, ha detto Fagnani, “è molto importante perché aiuta molto nel fare prevenzione”. Prima di congedare la platea, il vice presidente Stefano Mattera ha voluto salutare pubblicamente Valerio Bocchini, designato a dirigere la finale di Coppa Italia di Eccellenza Lazio tra Nuova Itri e Unipomezia. Antonio Ranalli