Squadra. Una parola così semplice che in sé contiene uno dei principi cardine dell’arbitraggio. Da Messina, a Rosetti, a Farina il messaggio è chiaro, ed è un mantra comune: “Il concetto di squadra dovrà essere dentro al progetto; occorre solidarizzare insieme per far parte di un gruppo forte. Chi è fuori dal progetto avrà difficoltà a fare l’arbitro o l’assistente. Miglioreremo la collaborazione per una maggiore uniformità decisionale”.
Con questo “comandamento” si è chiuso il raduno precampionato per i 26 arbitri e 43 assistenti della CAN B, tra i quali il nostro unico alfiere in campo Federico La Penna, al suo terzo raduno nell’organico della serie cadetta. Nella sala riunioni del centro sportivo di Sportilia il neocommissario Stefano Farina di Novi Ligure si è presentato ai convocati insieme ai suoi due vice commissari, Gabriele Gava di Conegliano e Cristiano Copelli di Mantova, anche loro alla prima esperienza in CAN B.
“Arbitri e assistenti del vostro spessore devono essere in grado di reggere bene le pressioni, senza mai entrare sottostress” – ha sottolineato Farina – “Ad ogni livello l’arbitraggio è passione e sofferenza. Anche al migliore di voi può capitare di “perdere”, ma se si lascia sovrastare dalla depressione della sconfitta innesca un presso a cascata che può condurre a smarrire l’autostima e a modificare l’idea su se stesso”. Inoltre, ha aggiunto Farina: “Bisogna avere testa per vincere la fatica, senza mai lascarsi abbattere”. Al contempo Farina ha avvertito gli arbitri ed assistenti che “la barriera tra una sana fiducia in se stessi ed una malsana presunzione è molto sottile”.
Dopo i consueti test atletici, spazio al lato tecnico, sviluppato attraverso il supporto di videoclip. Argomenti quali simulazioni, condotta gravemente sleale, falli di mano, nonché le novità apportate dalla Circolare n.1, sono stati il “pane quotidiano” del raduno precampionato.
Ciò è comunque avvenuto senza mai dimenticare quel concetto già evidenziato più volte da Stefano Farina, ovvero la squadra arbitrale; è fondamentale che non ci siano interferenze che possano condurre a pericolose esitazioni o a prendere la decisione sbagliata: “Facciamo sempre le cose facili e che gli assistenti forniscano il giusto supporto, nell’ambito di una sana collaborazione e senza mai ricercare esasperatamente la segnalazione”, ha sottolineato il neo-commissario, aggiungendo che “gli assistenti devono operare serenamente, senza temere interferenze da parte dell’arbitro, che a sua volta deve essere come un manager. Il suo obiettivo è diventare carismatico per essere in grado di ottenere tutto dalla squadra arbitrale, delegando e controllando, e casomai intervenire. Un arbitro che ha fiducia in se stesso è capace di delegare di più”. Una nuova concezione del ruolo, quindi, che sarà uno degli obiettivi primari della CAN B.
Ci sono, dunque, gli ingredienti per una stagione ad alti livelli, specialmente per il nostro Federico La Penna. Citando il Presidente Nicchi, presente alla conferenza di chiusura del raduno: “E’ un campionato che si è concluso bene, ha trionfato chi ha meritato, e che sono certo ripartirà nel migliore dei modi. Non preoccupatevi se vi capita di fare qualche errore; il problema non è sbagliare, ma perseverare nell’errore”. Nunzio Grasso