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Come avviene la valutazione dell’arbitro all’interno del terreno di gioco? Se ne è discusso nella Riunione tecnica obbligatoria, che si è tenuta nella sezione di Roma 1 lunedì 7 novembre 2016. Protagonista della serata è stato il consigliere sezionale e componente dell’Area Tecnica Osservatori Arbitrali, Gianluca Zamporlini (nella foto di Sara Mainella), che ha voluto spiegare ai giovani arbitri il ruolo di chi li deve valutare. Presenti in sala anche numerosi osservatori arbitrali.

Zamporlini ha illustrato quali sono le indicazioni arrivate dagli osservatori in questi primi due mesi dall’inizio dei campionati, fornendo utili consigli sugli aspetti da tenere sempre in considerazione. “Per quanto riguarda l’aspetto tecnico”, ha spiegato Gianluca Zamporlini, “Viene focalizzata l’attenzione sull’interpretazione delle regole del gioco. In particolare l’arbitro viene valutato su conoscenza del regolamento, tempestività nell’agire, adeguamento / rilevazione alla variazione del tono agonistico, uniformità ed equità, tutela dell’integrità dei calciatori e saper individuare il fallo tattico”. Sulla base dei referti le maggiori criticità arrivano da una mancata attenzione alle spinte da tergo e alle gambe tese, all’eccesso o alla mancata applicazione del vantaggio, a una maggiore attenzione alle riprese di gioco e ai cambiamenti introdotti dalla Circolare n. 1.

Agli arbitri viene chiesto “coerenza e coraggio, reattività e far pesare i provvedimenti assunti”. Particolare attenzione deve essere prestata alla gestione e al controllo delle panchine e al controllo degli assistenti di parte. E’ stato inoltre rilevato uno scarso utilizzo del richiamo verbale, così come viene suggerita una migliore esposizione del cartellino.

“A tutti viene richiesta la massima professionalità dal punto di vista atletico”, ha proseguito Zamporlini, “Bisogna migliorare il riscaldamento pre gara. In campo alcuni colleghi registrano una mancanza di progressione e rapidità, un non adeguato spostamento alle esigenze della gara, uno spostamento troppo centrale, e posizioni sulle riprese di gioco non idonee”.

In conclusione “l’osservatore cerca di capire quanto la personalità sia stata adeguata (o meno) alle varie circostanze: spontaneità nel proporsi, gestualità misurata, fischio debole e mancata individuazione leader in campo. Non parliamo più di futuribilità, ma di qualità arbitrale. A ogni colloquio cercate di catturare più consigli possibili dall’osservatore”. Antonio Ranalli