La sezione di Roma 1 incontra Carlo Pacifici
Nella prima intervista dell’anno la Redazione incontra Carlo Pacifici, prestigioso associato della Sezione di Roma 1 e da pochi giorni Componente del Comitato Nazionale della Associazione Italiana Arbitri, della nuova Presidenza Trentalange. Bentrovato Carlo! Nella tua lunga carriera arbitrale, oltre che arbitro di Serie A, sei stato Osservatore alla CAN A e ricoperto le cariche di Presidente del CRA Lazio, di Commissario della CAI e Commissario della CAND. La prima domanda sorge spontanea…
Sei sempre stato un tecnico, un uomo di campo. Ora ti ritrovi dietro una scrivania, cosa ti ha spinto verso questa scelta?
Lo slogan del nostro team riepiloga in breve la filosofia nell’affrontare questa sfida: “Non siamo il nuovo ma l’esperienza che porta al nuovo”. Questa mia nuova avventura vuole mettere in campo l’esperienza maturata in questi anni in diversi ruoli associativi per un necessario cambiamento tecnico ed associativo indispensabile ed improcrastinabile in un mondo del calcio che si evolve rapidamente e che necessita di una risposta anche dal mondo arbitrale veloce ed innovativa.
Cosa cambia nell’AIA con l’inizio della nuova Presidenza? Come vedi l’AIA tra quattro anni?
Un forte accelerazione in avanti sul tema delle riforme condivise con gli associati e con le Sezioni. Condivisione, Innovazione, Progettualità ed Appartenenza sono i pilastri del nostro programma che vorremmo realizzare insieme in tempi rapidi. Tra quattro anni vedo un’Associazione decisamente al passo con i tempi senza aver tralasciato e rafforzato le nostre origini di cui andiamo fieri.
Comunicazione e Trasparenza sono due dei concetti chiave del nuovo programma: cosa verrà fatto in merito?
Voti, posizioni in classifica, relazioni OT: ogni aspetto tecnico deve essere disponibile all’associato in tempo reale. Cosi come devono essere pubblici ad ogni singolo associato Bilancio dell’AIA, criteri di distribuzione delle risorse interne, Contratti e retribuzione dei dirigenti associativi e tecnici. Per quanto riguarda la Comunicazione abbiamo necessità di adeguare il linguaggio ed i canali al target che si vuole raggiungere con un rapporto proficuo con i social ed un totale rinnovamento del nostro sito che rappresenta il biglietto da visita della nostra organizzazione.
La vocazione all’arbitraggio sembra aver avuto un’inflessione negli ultimi anni, cosa pensate di fare per ridare nuova linfa alle iscrizioni ai corsi arbitri?
Spinta decisa sul reclutamento con un impegno forte da parte dell’AIA centrale, utilizzo testimonial e nuovi canali di comunicazione che arrivino in maniera più diretta ai giovani, sinergie con il Settore Giovanile e Scolastico per il doppio tesseramento, rafforzamento dei contatti con il Mondo della Scuola e del MIUR (arbitro scolastico), corsi arbitri specialistici per il futsal.
Erano anni che non si vedevano così tanti arbitri di Roma 1 in Serie A. Come ti spieghi questa nuova “Primavera Romana”?
E’ un momento di grande soddisfazione per la nostra Sezione frutto di un lavoro lungo e redditizio che ha portato i nostri ragazzi al vertice delle nostre categorie. Proprio in virtù di questo momento cosi esaltante non dobbiamo mollare la presa e lavorare ancora più intensamente per salvaguardare i traguardi raggiunti. Si arriva a questi livelli dopo un grande programmazione frutto di impegno ma soprattutto di uomini giusti al momento giusto. I bravi formatori sono quelli capaci di scovare e valorizzare i talenti.
Quale sarò il ruolo della componente femminile nel nuovo percorso?
Sarà determinante anche e soprattutto in ottica futura. Abbiamo per la prima volta nella storia della nostra Associazione una componente femminile nel nuovo Comitato Nazionale nella persona di Katia Senesi. Ritengo personalmente che non sia un discorso di quote rose ma di capacità ed opportunità che devono essere date a tutti indipendentemente dal genere anche perché grandi professionalità femminili tecniche ed associative all’interno dell’AIA ce ne sono molte. Per la prima volta nella nostra regione e a livello nazionale il Presidente della Commissione di Disciplina Regionale sarà una donna, la nostra associata Giovanna Farinelli scelta per i suoi meriti professionali ed associativi non per una questione di quote.
Che importanza darete allo sviluppo del movimento del Calcio a 5, che da sempre ha visto la nostra sezione primeggiare in ambito Nazionale e Internazionale?
Il calcio a 5 oramai è una bella realtà consolidata all’interno della nostra Associazione che vede un suo rappresentante per la prima volta all’interno del nuovo Comitato Nazionale a sugellare la valenza che questo Gruppo cosi coeso ha all’interno della nostra Organizzazione. Il Progetto di sdoppiamento della CAN5 in A e B è già in stato di avanzata programmazione cosi come quello della valorizzazione degli OA all’interno di una Commissione specifica per rafforzare ancora di più un ruolo cosi strategico dal punto di vista tecnico e formativo. A livello operativo il movimento del Calcio a 5 è stato sempre sinonimo di programmazione ed innovazione e spero che questo ruolo di apripista in ambiziosi progetti futuri sia sempre un aspetto rilevante di questo importante movimento.
È vero che uno dei tuoi sogni sarebbe quello di fare la Sezione di Roma, unendo Roma 1 e Roma 2?
Ebbene si è stato sempre un mio grande sogno riportare le due sezioni di Roma sotto lo stesso tetto. Secondo me le ragioni per cui anni fa c’è stata una dolorosa divisione della gloriosa Sezione di Roma sono venute meno con l’avanzare di forme tecnologicamente evolute che possono sopperire alla costante presenza fisica in Sezione e sono convinto che con una adeguata programmazione e condivisione del progetto potremmo anche far si che quel sogno diventi realtà.
Un ricordo di quando eri un giovane arbitro ed un consiglio che ti senti di dare ai giovani arbitri di Roma 1 per mantenere viva la passione e non fuggire alle prime difficoltà?
Beh il ricordo più bello sono gli anni spensierati con cui la mia generazione ha vissuto la Sezione. Ci sentivamo fratelli e condividevamo tutto non solo la passione per l’arbitraggio ma anche e soprattutto la nostra quotidianità. Nessuno era geloso dell’altro anzi i traguardi raggiunti dall’uno erano le grandi soddisfazioni degli altri. Consentimi di ricordare qui un personaggio che è stato l’anima di quel periodo e che per noi è stato più di un padre: Sergio Bonolis a dimostrazione che la Sezione è rappresentata non solo dai grandi nomi ma da tutti quelli che in grande silenzio e passione l’hanno costruita.
Chi ti senti di ringraziare per questo nuovo prestigioso ruolo?
Dovrei ringraziare tante persone che mi sono state vicino e che mi hanno supportato e sostenuto in questa grande avventura compresa la mia Sezione. Una dedica in particolare la vorrei fare però a Vittorio Benedetti, un grandissimo dirigente di questa sezione, a cui sono legato da profondo affetto e gratitudine a cui mi sono ispirato nel mio percorso arbitrale e che mi ha insegnato a rimanere sempre me stesso con i pregi e i difetti e farsi accettare per quello che si è senza forzature ma con l’esempio. Quel sorriso che anche nei momenti più difficili ti rassicurava perché in fondo il calcio è nonostante l’importanza che si vuol dare pur sempre un giuoco.
Grazie mille ed In bocca al lupo!
Valeriano Cristini
Redazione Sezione di Roma “G. Dattilo”