Promessa mantenuta. Come anticipato al termine della riunione dello scorso 14 novembre, il Vice Presidente Antonello Aronne e l’OT Andrea Sorrentino si sono prodigati per l’ottima riuscita della Riunione Tecnica Obbligatoria di lunedì 21 novembre incentrata su ciò che in tempi passati veniva definito come “la gloria dell’arbitro”: il vantaggio.
Dopo un’ampia premessa aperta dal Vice Presidente Stefano Mattera e dall’A.E. Andrea Morreale (Can Pro), i quali hanno fatto emergere alcune criticità riguardo alle recenti prestazioni dei colleghi dell’OTS, il microfono è passato nelle mani di Antonello Aronne, il quale ha introdotto il tema dell’incontro serale con la domanda “Il vantaggio: una regola, una norma o un’abilità?”; quest’ultima chiaramente è la risposta, sebbene il vantaggio sia contenuto in un’appendice alla Regola 5, e quindi tale da poter essere considerato apparentemente (ma non realmente) una regola.
Nel Regolamento del Gioco del Calcio il vantaggio è una linea guida per gli arbitri, al fine di una corretta interpretazione delle regole e di una efficace valutazione durante la gara. Ai fini tecnici, però, è’ un’abilità – come si è detto poc’anzi – guidata dal buon senso, quella “diciottesima regola” che porta l’arbitro ad applicare il vantaggio in maniera intelligente ed in occasioni chiaramente appropriate per evitare rischi indebiti, mantenendo ferma l’idea che “applicare il vantaggio e non spezzettare il gioco sono due concetti totalmente differenti”, e tenendo sempre a mente che l’eventuale sanzione disciplinare non è mai dipendente dall’aver concesso o meno il vantaggio.
Come ho detto all’inizio, mi sono permesso di riportare alla memoria quella definizione di vantaggio come “gloria dell’arbitro”, perchè tale espressione è in effetti il risultato di quanto emerso dalla RTO; infatti, un vantaggio concesso in una circostanza ottimale si riflette positivamente sull’arbitro quanto a credibilità e – di conseguenza – rispetto da parte della componente calciatori-dirigenti; inoltre, ai fini tecnici, è un chiaro segno di crescita arbitrale e maturata intelligenza tattica, che sono alcuni dei tanti elementi che un arbitro deve avere per poter ambire a categorie superiori, e per confermarsi ad alti livelli.
I nostri Organi Tecnici hanno sottolineato, però, come il vantaggio abbia in sè un “lato oscuro”, che può essere una non corretta o (peggio) eccessiva applicazione di questa linea guida, o un’occasione di vantaggio non concretizzato; di conseguenza, l’incontro si è concluso con un importante richiamo all’attenzione degli arbitri in aula a considerare la concessione del vantaggio a favore di una squadra “non come una consuetudine, ma come un evento”.
Nunzio Grasso