Riunione Tecnica Obbligatoria con Matteo Marcenaro

Grande partecipazione per la riunione con Marcenaro e Ciulli a Roma 1

Un nuovo appuntamento, ricco di emozioni, ha caratterizzato la riunione tecnica sezionale di lunedi 4 aprile. Riconfermata la scelta della location del Bv Oly Hotel che,  per i motivi ancora legati alle misure cautelative della pandemia, ha consentito di ritrovarsi in un numero congruo per la rilevanza della serata. Tre binari che contemporaneamente si sono avvicendati: la celebrazione del passato, con la cerimonia di inserimento dell’AB Massimo Ciulli nella hall of fame degli arbitri della Sezione di Roma G. Dattilo, la forza del presente, con la coinvolgente testimonianza dell’arbitro Can Matteo Marcenaro, ospite della serata ed il momento di augurio ai nuovi 55 arbitri che hanno sostenuto la settimana scorsa gli esami per entrare nella grande famiglia dell’Aia. E’ stata anche l’occasione per salutare i nuovi arbitri benemeriti, nominati dall’Aia: Pietro Bernardo, Roberto Fichera, Pietro Taranto e Roberto Teseo.

Riunione Tecnica Obbligatoria con Matteo MarcenaroIl presidente Daniele Doveri apre la serata ricordando il significato della Hall of fame, che rappresenta un momento celebrativo storico, un dovere della Sezione verso tutti gli arbitri che hanno portato lustro in Italia e all’estero, rappresentando la Nostra Sezione attraverso il loro operato. “Non esiste futuro senza la conoscenza del passato” afferma Doveri rivolgendosi soprattutto ai giovanissimi colleghi “perché non si può immaginare dove andremo senza sapere da dove veniamo”. Con la chiarezza che lo contraddistingue, il Presidente sottolinea che la rendita in termini di stima e di rispetto  di cui vivono gli associati di Roma Generoso Dattilo, è figlia dei grandi nomi che hanno fatto la storia della nostra sezione. “Abbiate sempre un modello cui ispirarvi e restate con i piedi per terra, perché loro sono il nostro esempio e sono coloro a cui dobbiamo puntare”.

Un video emozionale, dedicato a Massimo Ciulli, cattura gli sguardi e la commozione di una platea che lo celebra con un lunghissimo applauso, dimostrando il grande affetto che la Sezione gli riconosce. Commosso e commovente arriva poi l’intervento di Ciulli che ringrazia la sua “famiglia Aia” per il momento a lui dedicato. “62 anni di tessera di cui ogni giorno mi vanto.” “E’ stato un periodo importante della mia vita che ho trascorso insieme a  colleghi come Riccardo Lattanzi, Vittorio Benedetti, Gianfranco Menegali che hanno dato alla nostra Sezione un grande prestigio.” E prosegue ricordando che nel corso del loro operato, hanno sempre  cercato di trasmettere esempio e passione, le basi fondamentali della figura dell’arbitro, avendo sempre un occhio al futuro, perché è sempre importante lo sguardo alle nuove leve.

Riunione Tecnica Obbligatoria con Matteo MarcenaroDopo il momento celebrativo, interviene Carlo Pacifici, che non nasconde la sua personale emozione di fronte ad un collega di tale spessore. Ricorda come nel periodo storico di Massimo Ciulli, gli arbitri romani erano un punto di riferimento nazionale e internazionale. “ La “golden Age” , da lui stesso cosi definita, che raccoglieva i grandi nomi romani dell’AIA. “Quando ho iniziato il mio percorso, Massimo era già un arbitro di altissimo livello. Un Arbitro atipico: mai arrabbiato, sempre con il sorriso in campo, sempre pronto a cercare soluzioni attraverso il dialogo.” Pacifici lo identifica come colui che ha portato la signorilità sui terreni di gioco per il suo stile cosi garbato e cosi positivo. Conclude poi con un pensiero ai nuovi arbitri: “Ricordatevi che questa disciplina è fatta di umiltà e di tanta passione. Sognare non costa nulla, credeteci fino alla fine”.

Riunione Tecnica Obbligatoria con Matteo MarcenaroE’ poi il momento di Matteo Marcenaro, che non nasconde l’onore e l’emozione di essere chiamato a parlare in una Sezione come quella di Roma 1 che nei numeri e nei nomi rappresenta ancora un grande punto di riferimento. “Ringrazio Voi ragazzi, che siete venuti cosi in tanti.. Quando ero al vostro posto mi piaceva molto ascoltare i grandi arbitri che venivano in Sezione e mi piaceva vedere il percorso che loro prima di me avevano fatto.” Nel suo intervento, Matteo insiste sul come sia normale e anche utile vivere all’interno di questo percorso – che per alcuni può essere anche molto lungo – dei momenti di difficoltà. “L’arbitraggio è anche una gara di resistenza, poiché per fare qualunque cosa ci possono volere anche molti anni ma non bisogna avere fretta e smania di arrivare perché per ogni cosa c’è un suo tempo”. Suggerisce ai giovani colleghi di non sentirsi mai “arrivati in cima” perché in ogni punto di arrivo c’è sempre un nuovo punto di partenza.

Riunione Tecnica Obbligatoria con Matteo MarcenaroMarcenaro condivide con trasparenza e serenità le sue fasi di grande difficoltà che individua in tre momenti specifici: il passaggio dal Settore Giovanile Scolastico alla terza e seconda, superato dopo un periodo di congedo che gli era stato suggerito dal Presidente di Sezione. Un secondo momento, quello in cui era in ballo il passaggio dal Cra alla Cai, che non avvenne a causa di una partita sbagliata a seguito della quale sbaglià anche le gare successive entrando in una vera crisi di vocazione. “Ancora oggi ritengo quella partita la più importante della mia carriera perché mi ha insegnato tutto. Nessuna gara va presa mai sotto gamba ma soprattutto non può essere una gara a cambiare le tue sorti, se ci credi davvero”. E poi ricorda l’approdo in Serie D, con l’interruzione di due mesi di attività a causa di una caduta a seguito della quale si ruppe un braccio: incidente che non gli ha comunque impedito di continuare ad allenarsi, per farsi trovare pronto nel momento in cui gli fosse stato possibile riprendere l’attività.

Un grande momento di condivisione e di testimonianza che Matteo Marcenaro ha trasmesso a tutta la platea, che lo ha seguito con interesse e con grandi spunti di riflessioni. Una serata che si conclude tra gli applausi e tra le emozioni che si sono poi susseguite nella cena cui molti associati hanno partecipato ritrovando quella giusta voglia di appartenenza.

Redazione – AIA Roma “G. Dattilo”