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Non è stata di certo la sua “prima volta” come protagonista di una riunione tecnica a Roma 1, ma quella di lunedì 18 marzo è stata senza dubbio una serata particolare. Perché per Federico La Penna si è trattata della sua prima riunione nella sua sezione da quando è stato promosso arbitro della CAN A.“Sono sempre molto emozionato a fare la Riunione Tecnica a Roma 1”, ha detto alla numerosa platea, “Questa sera ci tengo a partire dalla fine, ovvero dai ringraziamenti, visto che è la prima volta a Roma 1 dopo essere stato promosso”. Accanto a lui, oltre al presidente Roberto Bonardo c’erano anche i nostri nazionali Daniele Doveri (CAN A) e Valerio Marini (CAN B).

Prima di entrare nel vivo degli argomenti tecnici La Penna ha voluto ricordare tutto il suo percorso arbitrale. “Avevo 16 anni, era il dicembre 1997, quando sono entrato per la prima volta in questa sezione”, ha detto La Penna, “Esattamente 19 anni fa ho fatto la prima gara: era il 26 marzo del 2000. Nei 18 anni trascorsi dal mio esordio alla promozione in CAN A ho vissuto qui dentro con delle persone speciali, che mi hanno sostenuto e che mi hanno aiutato a prendere decisioni importanti. Per questo voglio ringraziare il presidente Roberto Bonardo, che lo scorso maggio mi ha accompagnato a Bologna a ritirare il Premio Bernardi. E’ stato un momento indimenticabile, soprattutto se ripenso ai mie esordi, quando al corso arbitri, se veniva fatta a una domanda a noi allievi, mi nascondevo dietro il foglio”.

La Penna ha ricordato anche i suoi trascorsi sportivi nel rugby, disciplina che praticato e che continua a seguire. “A un certo punto ricordo che venni chiamato in segreteria”, ha proseguito, “mi dissero che dovevo fare una scelta: non poteva giocare il sabato a rugby e arbitrare la domenica. Ringrazio ancora chi mi pose davanti a quella scelta, che mi ha portato a concentrarmi sull’arbitraggio. Voglio ricordare anche Stefano Villa Santa, che quando facevo la Prima Categoria mi seguiva ovunque con la sua moto, Sergio Bonolis, una persona per me importantissima, e il mio CRA di allora, ovvero Sandro Cavanna, che mi ha insegnato valori fondamentali per il nostro sport, come competitività e lealtà”.

“Perseveranza e applicazione” queste le parole chiave lanciate da Federico La Penna. Parole utilizzate anche dal responsabile della CAN B, Emilio Morganti per descrivere le peculiarità del nostro associato quando venne premiato a Bologna con il Premio Bernardi. “Sono convinto che nel percorso di ciascuno di noi”, ha spiegato, “anche partendo con handicap, qualcosa si riesce a fare”. Per questo La Penna ha ricordato ai ragazzi in sala, molti dei quali provenienti dall’ultimo corso, quali sono i punti cardine da seguire: corretta alimentazione, preparazione atletica, frequenza dei poli sezionali, conoscenza del regolamento, presenza in sezione e analisi degli episodi. Questi elementi, utili per l’applicazione, si aggiungono alla perseveranza che, secondo La Penna, consiste nel “dare il massimo a ogni gara come se fosse una finale per non avere rimpianti”. La Penna ha poi raccomandato a tutti i presenti la massima attenzione e cautela nell’uso dei social network e ha mostrato alcuni video di gare da lui dirette per l’analisi di alcune situazioni di gioco.Antonio Ranalli