Una stagione esaltante non poteva non finire in maniera migliore, e la sezione ci teneva particolarmente per i nostri tre ragazzi che hanno diretto la finale del del Torneo “Beppe Viola”, giunto alla 30° edizione e considerato dall’opinione pubblica “la Champions League del calcio giovanile”. L’incontro che si è tenuto al “Superga” di Ciampino ha visto sfidarsi le compagini del Tor Sapienza, reduce dalla semifinale vinta ai tiri di rigore contro l’Urbetevere (diretta dalla terna tutta nostra D’Aquino-Filabozzi-Grasso) e del Frosinone, che dopo aver superato nell’altra sfida di semifinale il Futbolclub (con il nostro assistente Claudio Barone protagonista sulla fascia), ha portato a casa il trofeo con un secco 0-3 dopo una cerimonia di premiazione da palcoscenico europeo.
Meritano però risalto i tre protagonisti della gara che si è vissuta il 13 giugno scorso, ovvero Matteo Mattera, che chiude al meglio una stagione ad alti livelli, sempre concentrato e reattivo su tutti i fronti, qualità che ha sviluppato e migliorato lungo il percorso formativo che lo ha condotto a dirigere nei campionati di Eccellenza e Promozione; stesso discorso vale per Gianluca Perna, entrato a pieno nel ruolo di assistente, pronto a sfoggiare la propria bandierina quasi fosse il pennello di un artista, con lo sguardo rivolto alla prossima stagione e ad un quadro da completare.
In ultimo, ma non certo per importanza, Riccardo Mangino, autore di una prova superba, che purtroppo sarà l’ultima nella sua quasi ventennale carriera di assistente, culminata nelle tre stagioni vissute alla CAN D dal 1997 al 2000. Ma è nei successivi tredici anni che Riccardo ha saputo dare prova di passione ed attaccamento alla divisa arbitrale e al ruolo di assistente, qualità riconosciutagli da tutti i colleghi che domenica dopo domenica hanno affrontato con lui le trasferte e le gare d’alto livello (e non, ndr) delle categorie regionali. Siamo sicuri che dal prossimo campionato mancherà a tutti la sua semplicità e simpatia (oltre agli indimenticabili “scarpini con le branchie e la pelle di squalo”) che sono sempre state il collante nell’ottica di una sinergia inossidabile tra l’arbitro ed i suoi assistenti. Un esempio da seguire per le bandierine di domani. Nunzio Grasso