Logo AIA FIGC Roma 1

Gestione tecnica, gestione dei dirigenti e calciatori. Questi i principali argomenti affrontati dall’arbitro Daniele Viotti nella Riunione Tecnica che si è tenuta lunedì 21 gennaio 2019 nella sezione di Roma 1. Già arbitro in CAN PRO e attualmente anche vice presidente della sezione di Tivoli, Viotti ha ancora una volta dimostrato tutta la sua preparazione e umiltà, dando utili consigli soprattutto ai colleghi più giovani.

Infatti, in apertura di riunione, il presidente della sezione di Roma 1, Roberto Bonardo, nel ringraziare l’ospite per l’amicizia e la disponibilità con cui ogni volta interviene nelle riunioni sezionali, ha voluto dare il benvenuto ai 47 neo arbitri, che proprio sabato scorso hanno sostenuto gli esami. Tra pochi giorni riceveranno il codice meccanografico e da quel momento saranno arbitri a tutti gli effetti e potranno partecipare così alle prime riunioni loro dedicate e soprattutto debuttare in campo nella categoria giovanissimi.

“Fare le cose semplici; dare sempre tutto; provare a fare sempre qualcosa in più; e curare i dettagli”. Questi i principali consigli che l’arbitro della CAN PRO, Daniele Viotti ha voluto dare agli arbitri della sezione di Roma 1.

Nel corso della serata, incentrata sul match analysis, sono stati proiettati alcuni video relative a gare di calcio giovanile diretti da associati della sezione di Tivoli e Roma 1. Viotti, coadiuvato dai componenti dell’Organo Tenico Alessandro Fagnani, Luca D’Aquino e Stefano Squarcia, ha spiegato di aver scelto degli argomenti utili soprattutto agli arbitri dell’ultimo corso, ribadendo quello che è un concetto chiave delle sue lezioni: “Fate le cose semplici”.

Nella gestione dei calciatori Viotti ha raccomandato agli arbitri di prestare sempre molta attenzione alle diverse fasi di gioco. Per questo motivo è fondamentale il posizionamento. Inoltre, nella gestione tecnica l’arbitro deve essere sempre coerente ed equilibrato: i falli vanno fischiati sempre, così come è meglio evitare di concedere inutili vantaggi. Questo per evitare che il tono della gara. Come ha ribadito l’ospite le categoria giovanili non sono come le gare professionistiche, dove i falli sono più contenuti.

Nella gestione dei dirigenti l’arbitro deve sempre prestare attenzione alle panchine, richiamando al momento opportuno i dirigenti che continuano a stare in piedi e prendendo le opportune decisioni in caso di proteste continue. Attenzione anche agli assistenti di parte: prima degli appelli l’arbitro deve indicare loro la zona in cui devono posizionarsi, così da non creare difficoltà nel corso della gara.

L’arbitro deve saper inviare bene il “messaggio” ai suoi interlocutori: questo può avvenire con decisione, postura appropriata, fermezza e precisione. Tutti elementi che messi insieme portano a un risultato importante che è quello del riconoscimento e dell’accettazione dell’arbitro da parte di tutti i soggetti in campo e nelle panchine.

Antonio Ranalli