Il Regolamento del Giuco del Calcio sarà ancora oggetti di cambiamenti per migliorare lo sport del calcio. Se ne è discusso a Roma 1 in occasione della Riunione Tecnica Obbligatoria che, lunedì 10 febbraio, ha visto protagonista Danilo Filacchione. A dare il benvenuto all’ospite è stato come di consueto il presidente di Roma 1, Roberto Bonardo, che per l’occasione ha rilevato la presenza in sala di alcuni amici, come Sergio Coppetelli del Settore Tecnico.
Filacchione, che appartiene alla sezione di Roma 2 ed è stato anche commissario Uefa, attualmente è componente del Settore Tecnico – Area Studio: Modulo Regolamento, guida pratica e materiale didattico, la struttura dell’A.I.A., di cui è responsabile Vincenzo Meli, che ogni anno ha il compito di recepire e tradurre le novità regolamentari che vengono decise dall’IFAB (organismo composto dalle federazioni di Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda del Nord, oltre alla FIFA).
E proprio a beneficio dei colleghi più giovani l’ospite ha aperto la serata con una descrizione dell’International Football Association Board (IFAB) l’organismo internazionale, istituito a Londra nel 1886, che ha il potere di stabilire qualsiasi modifica e innovazione delle regole del gioco del calcio a livello internazionale e nazionale. “Negli ultimi anni ci sono stati dei cambiamenti ai vertici”, ha spiegato Filacchione, “che hanno portato e che porteranno allo sviluppo di alcune idee che ci sono da tanto tempo. Si tratta di un progetto che è stato chiamato “Play Fair”. Si sono posti l’obiettivo di cambiare le regole in modo veloce per migliorare il calcio e renderlo più inclusivo”. Filacchione ha ricordato alcune delle novità che ci sono state negli ultimi anni dall’abolizione della cosiddetta tripla sanzione all’introduzione della tecnologia. “La gente vuole un calcio più divertente e corretto”, ha proseguito, “per questo ci sono altre proposte che l’IFAB valuterà”. Non sono mancati momenti divertenti come la spiegazione dell’origine del numero dei giocatori in campo nel giuoco del calcio e la nascita del rugby nella città di Rugby in Inghilterra, dove la locale università non aveva accettato le regole che hanno portato alla nascita del calcio.
Nella seconda parte della riunione sono stati proposti dieci video test. Agli associati sono stati fatti vedere dei filmati con diverse situazioni di gioco e quindi è stato chiesto di indicare su una scheda che tipo di provvedimento e sanzione applicare.