I contrasti di gioco sono stati al centro della Riunione Tecnica Obbligatoria, che si è tenuta lunedì 12 ottobre nella sala conferenze della sezione di Roma 1. Primo appuntamento per gli associati in forza agli organi tecnici nazionali e regionali, e per gli osservatori dell’Organo tecnico di calcio a 11.
Prima dell’inizio della riunione il presidente della sezione di Roma 1, Roberto Bonardo ha voluto salutare i presenti, in un momento decisamente particolare per la vita associativa e lo sport in generale. “Tra mille difficoltà”, ha spiegato Bonardo, “stiamo cercando di fare quello che abbiamo sempre fatto”. E ha ricordato tutte le iniziative che si sono rese necessarie per mettere in sicurezza la sezione, secondo le normative anti Covid, così da consentire a una platea, seppur ridotta e distanziata, di poter continuare a svolgere riunioni in presenza. Inoltre ha lodato l’operatore di tutti gli associati che nei test atletici di inizio stagione hanno dimostrato tanta voglia di ripartire e tornare in campo, come dimostrato nei test atletici. “Tutta gente”, ha concluso il presidente, “che è molto attaccata a questo ruolo”.
La parola è poi passata ad Andrea Sorrentino componente del Settore Tecnico dell’Associazione Italiana Arbitri: Modulo Formazione: Regolamento e perfezionamento tecnico / calcio, nonché consigliere sezione e responsabile per la sicurezza covid-19 per la sezione di Roma 1. Con l’ausilio di alcuni video Sorrentino si è soffermato sui contrasti di gioco e in special modo sui contrasti bassi. “Ci sono contrasti cosiddetti bassi per distinguerli da quelli effettuati con la parte superiore del corpo”, ha spiegato, “C’è anche una discussione sui contrasti alti. I contrasti prevedono una serie di specificità, e tengono sempre conto dell’imprudenza, negligenza o della vigoria sproporzionata”.
Contrasti di gioco: quando c’è la zona grigia
Il fallo può essere di livelli diversi, e a seconda di queste scatterà il relativo provvedimento e disciplinare. Il problema sorge quando c’è la cosiddetta “zona grigia”, ovvero quei falli possono stare tra un livello e l’altro, e che di conseguenza posso far scattare o un cartellino giallo o rosso. Ma cos’è che fa la differenza? “Anche l’Osservatore”, ha detto Sorrentino agli OA presenti in sala, “deve essere in grado di percepire la visione dell’arbitro”. Agli arbitri ha ricordato che “se non vivono la gara , se non capiscono il contesto, il clima della competizione , non possono indirizzare correttamente il proprio arbitraggio“.
Diversi gli elementi analizzati da Sorrentino per l’analisi del contrasto: la velocità e l’intensità del contrasto (“Chi fa il contrasto ha una possibilità di giocare il pallone?); la posizione, direzione e distanza di chi fa il contrasto (il timing del contrasto e il punto di contatto); l’atmosfera della gara (“Considerare la temperatura e il contesto generale nel quale si sta disputando la gara”); i principi generali (“Toccare prima il pallone non rende di per se il contrasto regolare”, così come “Non toccare prima il pallone rende di solito il contrasto irregolare”); Forza ovvero Velocità + Intensità (“Il calciatore lotta per il pallone o ha un’opportunità di giocare il pallone” oppure “Quale parte del corpo usa il calciatore per fare il contrasto?”; stamping (“contrastare con i tacchetti sul piede dell’avversario”); Tackle a due piedi (“Contrastare con entrambi i piedi e scivolando”).
Antonio Ranalli