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La teoria sulle nuove regole del fuorigioco è stata al centro della Riunione Tecnica Obbligatoria tenuta da Daniele Doveri (a.e. CAN/A) e Alfonso Marrazzo (a.a. CAN/A). L’incontro, che si è tenuto lunedì 11 novembre, ha visto una notevole partecipazione tra gli appartenenti all’OTS, OTR ed OTN. A fare gli onori di casa è stato il presidente Roberto Bonardo, che ha introdotto l’incontro tenuto dai due associati della sezione di Roma 1. “Ringrazio tutti per il supporto e il calore che ci fate sentire ogni volta”, ha detto Daniele Doveri, rientrato a Roma dopo aver diretto domenica l’incontro tra Atalanta e Bologna, “Avere 800 associati quando si scende in campo ci fa sentire meno soli”.

Con video e spiegazioni Doveri e Marrazzo hanno chiarito tutti i dubbi sulle novità introdotte dall’International Football Association Board (IFAB) all’inizio dell’attuale stagione agonistica. “Il fuorigioco è rimasto sostanzialmente quello che era”, ha spiegato Daniele Doveri, “Le variazioni sono nell’interpretazione di alcuni aspetti: contendere il pallone ad un avversario, giocare intenzionalmente il pallone, salvataggio intenzionale e ostruire chiaramente la visione”. In pratica ogni atto volontario, deliberato, da parte del difendente nel tentativo di prendere il pallone, rimette, fatto salvo un elenco definito di eccezioni, in gioco l’attaccante, a prescindere da come si concluda la giocata stessa.

Tra le eccezioni sono previste le respinte dei portieri, i cui interventi sulle conclusioni non rimettono in gioco gli attaccanti in off-side al momento della prima conclusione e il “deliberate save”, ovvero quelle azioni finalizzate a salvare un gol da parte del portiere e degli altri calciatori in campo. Inoltre, al di sotto di una certa distanza (1,5 metri) il giocatore in attacco non può essere rimesso in gioco perché si considera che disturba quello che difende. “Per questo motivo”, ha spiegato Alfonso Marrazzo, “gli assistenti dovranno attendere un po’ di più ad alzare la bandierina per segnalare il fuorigioco”. Doveri e Marrazzo hanno poi risposto alle domande degli associati, relative al ruolo degli arbitri addizionali, alle simulazioni dei calciatori e ai provvedimenti disciplinari da prendere nei confronti del portiere che commette fallo nella propria area di rigore. Antonio Ranalli