Parte il Progetto Pilota di inclusione sociale tra AIA e Asilo Savoia
Al via la collaborazione tra l’Associazione Italiana Arbitri e Asilo Savoia per il progetto di inclusione sociale mediante la promozione della pratica sportiva, in cui Roma 1 sarà la sezione pilota, con l’inserimento dei candidati nel prossimo corso arbitri.
Asilo Savoia, Azienda pubblica di servizi alla persona e soggetto promotore fin dal 2016, unitamente alla Regione Lazio, del programma “Talento & Tenacia – Crescere nella Legalità” si pone l’obiettivo di concorrere ai processi di coesione ed integrazione sociale di adolescenti e giovani in situazione di difficoltà o a rischio di svantaggio sociale, senza distinzioni di nessun genere. In questo senso la figura e il ruolo dell’arbitro, oltre a sintetizzare in maniera efficace ed iconica tutti gli aspetti e i valori positivi connessi allo sport, può infatti rappresentare un punto di riferimento ed un esempio da seguire con riguardo ad obiettivi di responsabilizzazione, affermazione della propria personalità e senso del dovere.
Destinatari
- neo-maggiorenni già inseriti nei percorsi di sostegno abitativo, relazionale e professionale posti in essere da Asilo Savoia in attuazione dei progetti promossi con Regione Lazio, Roma Capitale e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali;
- adolescenti e giovani inseriti nel Programma “Talento & Tenacia – Crescere nella Legalità”;
- minori e neo-maggiorenni “fuori famiglia” presi in carico dai servizi sociali territoriali e ospitati nelle strutture residenziali di tipo familiare della Città di Roma da soggetti del terzo settore (ETS) accreditati presso le competenti autorità comunali.
Inoltre sarà possibile individuare ulteriore potenziali destinatari nel novero dei giovani atleti delle oltre 600 ASD e SSD aderenti al “T&T Sport Network” (http://asilosavoia.it/elenco-sport-network/).Finalità
- acquisire la coscienza dell’importanza del rispetto delle regole, delle norme e dei principi comportamentali nella comunità sociale e applicarle sul campo di gioco;
- apprendere i valori che stanno alla base della convivenza civile, nella consapevolezza di essere titolari di diritti e di doveri e nel rispetto degli altri sul campo e fuori;
- far apprendere la consapevolezza del termine legalità non solo come stretta osservanza e rispetto delle norme giuridiche, ma anche di quelle comportamentali, che pur non scritte, contribuiscono a renderci cittadini corretti e rispettosi verso la propria comunità;
- imparare a valutare con senso critico i vari punti di vista dell’altro evitando qualsiasi forma di violenza (fisica e psicologica) quale strumento di soluzione per prevalere sull’altro, ed imparare a confrontandosi e spiegare i motivi di decisioni o punti di vista.
- – far capire la difficoltà dell’applicazione delle regole da parte di chi è chiamato a farle rispettare, l’infondatezza e/o l’abbandono della logica della corruzione di base, l’eticità necessaria per essere affidatari di tale compito, ed applicarlo con assenza di qualsiasi forma di prevaricazione e con l’utilizzo di metodi civili e del buonsenso.
Obiettivi
- integrare i percorsi formativi di adolescenti e giovani in situazione di difficoltà sociale e/o economica promuovendone l’inserimento lavorativo nel mondo dello sport;
- concorrere ai processi di responsabilizzazione e di protagonismo giovanile nel mondo dello sport;
- migliorare tra le giovani generazioni la percezione individuale e collettiva della figura e la complessità del ruolo dell’arbitro;
- concorrere all’affermazione di una cultura sportiva all’insegna del fair play e dell’accettazione del risultato agonistico.