L’atteggiamento positivo, la conoscenza dei propri limiti e il lavoro per migliorarli è un modo per approcciare correttamente una gara. E’ quanto ha spiegato Andrea Sorrentino, in occasione della Riunione tecnica obbligatoria riservata agli arbitri dell’Organo tecnico sezionale di Roma 1, che si è tenuta lunedì 7 marzo.
L’incontro è stato incentrato sul tema del corretto approccio e preparazione della gara, ovvero tutto quello che avviene dal momento in cui si riceve la designazione fino a quando si entra in campo.
“Dopo aver accettato la gara attraverso Sinfonia4You”, ha ricordato Andrea Sorrentino, “la prima cosa da fare è quella di verificare l’esatta ubicazione del campo di gioco, così da organizzare il viaggio e arrivare con un’ora di anticipo il giorno della gara. Oggi, grazie ai mezzi a disposizione, è possibile informarsi circa il contesto dove si andrà ad operare. Notizie che servono non per essere prevenuti, ma per essere invece consapevoli e pronti”.
Sorrentino si è poi soffermato sull’importanza della preparazione atletica fisica, facendo attenzione alla corretta alimentazione (in particolare il giorno prima della gara) e sulla frequenza dei poli di allenamento, dove è possibile anche condividere esperienze e informazioni con i colleghi. A questo si aggiunge la conoscenza del regolamento, che rimane la vera forza dell’arbitro.
La parte centrale della riunione è stata dedicata alla gestione emotiva e al controllo delle proprie emozioni. L’arbitro sin dal momento in cui ricevete una designazione prova determinate emozioni, diverse caso per caso, che possono caratterizzarsi da carica emotiva, timori, paure e nervosismo. “Dobbiamo imparare a conoscere le nostre emozioni”, ha proseguito Sorrentino, “Ci possiamo trovare di fronte a quello che viene chiamato stress pre gara. Lo stress è una normale reazione dell’organismo, di adattamento o sollecitazioni esterne dette Stressor. Quando è negativo si parla di Distress, che porta a una incapacità di controllare la situazione. L’Eustress, invece, ci porta ad affrontare una gara come una bella sfida da vincere”. Bisogna dunque “Essere consapevoli dei propri limiti per superarli. Conoscere i propri punti di debolezza, accettarli e comprenderli. Per fare questo è importate ascoltare i rilievi che vengono fatti dopo la gara dagli organi tecnici e dagli osservatori, partecipare alla riunioni tecniche e allenarsi con costanza”. La riunione è poi proseguita con l’intervento di alcuni associati, alcuni dei quali provenienti dall’ultimo corso e quindi freschi di esordio, che hanno spiegato le loro emozioni pre-gara. Sulla necessità per gli arbitri di arrivare preparati al campo di gara è intervenuto anche il vice presidente e responsabile dell’area tecnica di calcio a 11 Stefano Mattera, secondo il quale “i tempi sono cambiati. Nel calcio c’è stata un’evoluzione. Resto del parere che l’arbitraggio è istintività. Non deve essere condizionato dalle classifiche o da altri elementi”. Antonio Ranalli