”Il referto è la fotografia della vostra gara. Per questo dovete fare attenzione nella redazione e controllare con cura ogni parte. Da quello che scrivete dipendono le decisioni del giudice sportivo”. Lo ha detto il sostituto Giudice Sportivo della Lega Nazionale Dilettanti del Lazio, l’arbitro benemerito Alessandro Cavanna, in occasione della Riunione tecnica dell’Organo tecnico sezionale di calcio a 11 che si è svolta lunedì 24 febbraio nella sezione di Roma 1.
A introdurre l’ospite è stato il presidente della sezione Generoso Dattilo, che ha ricordato, soprattutto agli associati più giovani, che Cavanna è tuttora un associato di Roma 1 e che attualmente è “arbitro fuori ruolo” in quanto sta prestando la sua competenza presso il Giudice sportivo del Lazio per la parte relativa al settore giovanile regionale. Cavanna, infatti, è arbitro dal 10 dicembre 1973, e ha terminato l’attività di direttore di gara nella stagione 1990 / 1991 nell’allora CAN C. Nel medesimo anno ha iniziato l’attività dirigenziale in qualità di vice presidente della sezione di Roma 1. Nel 1994-95 ha intrapreso l’attività di Osservatore alla CAI, giungendo alla CAN D nella stagione successiva. Dopo quattro stagioni nelle file del Settore Tecnico, nel 2000-01 è approda alla CAN C, per poi diventare Presidente del CRA Lazio: sotto la sua guida si sono formati e sono passati alle commissioni nazionali arbitri come Federico La Penna, Valerio Marini, Maurizio Mariani, Claudio Gavillucci, Fabrizio Pasqua e Daniele Martinelli. nel 2010 torna a essere osservatore alla CAN A/B e (dopo la scissione delle leghe) alla CAN B, dove ha visionato numerosi arbitri nazionali.
“E’ un piacere per me essere qui”, ha detto Alessandro Cavanna, “Io sono prima di tutto un arbitro di questa sezione e vorrei condividere con voi il piacere di essere un associato. Quattro anni fa il presidente de Comitato Regionale Lazio della Lega Nazionale Dilettanti, Melchiorre Zarelli, mi ha chiesto di andare a ricoprire il ruolo che svolgo tuttora, ovvero quello di sostituto Giudice Sportivo che, al di là della parola, non vuol dire che sostituisco il giudice quando non c’è, ma trattandosi di una struttura molto grande insieme al giudice sportivo regionale ci sono alcuni sostituti che collaborano con lui. Nel mio caso mi occupo delle gare del settore giovanile regionale, quelle che dirigono molti di voi e di cui ricevo e leggo i referti”.
Cavanna ha quindi illustrato brevemente il sistema della Giustizia sportiva, spiegando che tutti si devono attenere al Codice di Giustizia Sportiva della Federazione Italiana Giuoco Calcio, approvato dalla Giunta Nazionale del C.O.N.I., ai sensi dell’art. 7, comma 5, lett. l) dello Statuto C.O.N.I., con deliberazione n. 258 dell’11 giugno 2019. Il Giudice sportivo rappresenta nell’ambito della Federazione Italiana Giuoco Calcio il 1º grado di giustizio. Il 2º è invece delegato alla Corte di Giustizia Federale. Sono poi state spiegate le sanzioni che possono essere inflitte a società e tesserati.
Quindi spazio al referto. “Si tratta di un documento importante”, ha spiegato Cavanna, “Ogni settimana ne leggo tantissimi e a volte ci possono essere delle imprecisioni. Il referto è la fotografia della gara che avete diretto. In base a quello che voi scrivete il giudice prenderà i provvedimenti. Per questo dovete fare attenzione a scrivere ogni cosa di particolare importanza che è avvenuta nel corso della gara. Pensiamo a casa in cui ci sono insulti e offese di natura razzista o sessista. A questo si aggiunge il caso di violenza nei confronti di voi direttori di gara: quando accadono questi episodi dovete essere molto precisi”. Cavanna ha poi mostrato alcuni referti che presentavano errori o omissioni: il caso più frequente è l’inversione delle ammonizioni con le espulsioni, così come la presenza di nomi di calciatori non in distinta.
Antonio Ranalli