Logo AIA FIGC Roma 1

“Un benvenuto ai nuovi 74 arbitri di Roma 1”. Con queste parole il presidente Roberto Bonardo, nella riunione congiunta di lunedì 19 gennaio, riservata a Ots, Otr e Otn, ha accolto i nuovi colleghi che hanno superato brillantemente gli esami, che si sono svolti sabato nei locali della sezione “Generoso Dattilo”.

Il presidente, a nome del Consiglio Direttivo e di tutti gli associati, ha preparato per i nuovi colleghi una cerimonia in grande stile, presentando alla folta platea ciascun nuovo associato e consegnando le divise e il materiale tecnico con cui, tra poche settimane, scenderanno in campo. Ospiti e testimonial di eccezione il responsabile della CAN 5, Massimo Cumbo, l’arbitro CAN A, Daniele Doveri, l’assistente CAN A, Alfonso Marrazzo, gli arbitri della CAN 5, Francesca Muccardo e Giancarlo Lombardi. Ospite anche monsignor Joseph Murphy, in rappresentanza dell’Associazione Santi Pietro e Paolo, che da tempo collabora con la sezione invitando propri associati a seguire il corso arbitri.

La cerimonia si è aperta con una sorpresa. Tra il più pubblico c’era anche un giovane che, per motivi anagrafici, ha seguito tutto il ciclo di lezioni da “fuori corso”. Si tratta di Inti Catalani, che ha da poco compiuto 10 anni. “Quando l’ho visto alle prime lezioni”, ha affermato il presidente Roberto Bonardo, “pensavo che si trattasse di un bimbo venuto ad accompagnare il papà che frequentava il corso arbitri. Qualche settimana dopo mi hanno spiegato che Inti in realtà stava seguendo proprio il corso arbitri e che era sempre presente a tutte le lezioni. Lui è proprio appassionato della figura dell’arbitro, non dei calciatori. Credo che una cosa del genere non sia mai accaduta nella storia della nostra sezione e credo anche nel resto d’Italia. Voglio dire a Inti che potrà venire in sezione tutte le volte che riterrà opportuno. E in attesa che compirà 15 anni, l’età necessaria per poter fare l’esame e iniziare quindi ad arbitrare, vogliamo fargli un piccolo regalo: un divisa da arbitro personalizzata con il suo nome”.

Il responsabile della CAN 5 Massimo Cumbo ha rivolto ai ragazzi “i migliori auspici per la loro carriera arbitrale”, mentre l’arbitro Daniele Doveri ha detto ai nuovi associati che “avete fatto la scelta giusta. Sarà per tutti voi un’esperienza fantastica, a prescindere se arriverete in Serie A”. L’arbitro CAN 5, Giancarlo Lombardi ha ricordato ai ragazzi che dovranno portare questa esperienza “ad una grande comunità che può arricchire prima più uomini che persone”.

L’assistente arbitrale Alfonso Marrazzo ha evidenziato come tra i nuovi associati si è già creato il feeling giusto e che “ora possono nascere anche tante nuove amicizie. Frequentare la sezione vi darà tanto, anche se a livello calcistico non raggiungerete la Serie A”. Infine, per l’arbitro CAN 5, Francesca Muccardo “ora divertitevi. Poi ci sarà tempo per arrivare alla massima categoria”.

L’edizione appena conclusa del corso arbitri è stata senza dubbio una delle più prolifiche per la sezione “Generoso Dattilo”. A valutare i nuovi colleghi è stata una commissione del CRA Lazio, presieduta da Roberto Bellosono, e composta da Giuseppe Quaresima, Luigi Galliano e, per il calcio a 5, da Francesco Massini. Il corso arbitri è iniziato lo scorso 14 ottobre. A guidare i ragazzi sono stati i responsabili Antonello Aronne e Pietro Bernardo per il Calcio a 11, e il vice presidente Pietro Taranto per la parte relativa al Calcio a 5, supportato da Francesca Muccardo e Giancarlo Lombardi. A coordinare i lavori di segreteria è stato anche quest’anno Gianluca Perna.

Circa il 90% (67) dei nuovi arbitri ha scelto il calcio a 11. Non ci sono solo giovanissimi ma anche ragazzi over 30, che hanno scelto l’arbitraggio come un’opportunità per praticare sport e vivere in maniera diversa il gioco del calcio. E’ il caso di Ruben Di Segni, 34 anni che ha deciso di iscriversi al corso “per mantenere viva la mia passione per il calcio. In passato ho militato anche in alcune squadre di Roma. Ricordo che l’ultima volta che ho messo piede da calciatore nell’impianto Bachelet, che ospita uno dei poli di allenamento di Roma 1, avevo segnato una tripletta. Pur con i limiti imposti dalla mia età, voglio fare più esperienza possibile. Mi piace molto l’ambiente: qui è come una famiglia”. Il più piccolo di età è invece Valerio Menga, 15 anni, che maturava da tempo di iscriversi. “Mi piace il calcio, ma non ho mai militato in squadre e società”, spiega, “Mi ha invece sempre affascinato, guardando le partite in tv o dal vivo, la figura dell’arbitro. Questo mi ha spinto a cercare di approfondire sempre di più il regolamento del gioco del calcio. Grazie al corso ora ho le idee chiare sul fuorigioco. Ho iniziato anche a frequentare il Polo Nomentano dove ho iniziato ad apprendere consigli utili per la mia preparazione atletica”. Anche Emanuele Valzano, 15 anni, ha iniziato a frequentare il polo di allenamento “Bachelet”. “In passato ho giocato nel ruolo di portiere”, spiega, “poi per vari motivi ho dovuto lasciare. Grazie al consiglio del ragazzo di mia sorella, che è stato arbitro, mi sono avvicinato a questo mondo. Mi sono subito appassionato. Del corso mi è piaciuta soprattutto l’analisi delle varie casistiche fatte con video tratti da partite di ogni categoria. Il Polo invece è anche un ottimo punto di aggregazione, dove spero possano nascere nuove amicizie”. Arriva già con le idee chiare Davide Nardulli, 16 anni. “Un parente è assistente in Serie A”, svela, “Per questo mi sono ritrovato a seguirlo tutte le domeniche in tv e, quando possibile, anche dal vivo allo stadio. Mi sono subito appassionato all’arbitraggio. Io credo molto nella giustizia e reputo la figura dell’arbitro fondamentale per consentire il corretto rispetto delle regole”. L’arbitraggio riserva sorprese e può anche cementare ulteriormente i rapporti. E’ il caso dei fidanzati Federico Micci e Arianna Idone, entrambi di 22 anni. “Erano già alcuni anni che volevo fare il corso”, racconta Federico, “ma non ero mai riuscito ad iscrivermi nei tempi giusti. Quest’anno è stata la volta buona. Per me è una grande occasione per seguire il calcio, che è una mia grande passione”. Iniziato il corso si è aggiunta anche Arianna. “Avevo accompagnato Federico alle prime lezioni”, afferma, “Mi sono appassionata e a quel punto ho deciso di andare fino in fondo. Credo che l’arbitraggio consenta di fare sport in maniera utile. Abbiamo anche iniziato a frequentare il Polo Nomentano, con Gianluca Perna che si è rivelato un ottimo allenatore”.

Sono 7, invece, i ragazzi che hanno scelto il calcio a 5. Tutti molto determinati e con le idee chiare per quando andranno a fare già dalle prossime settimane. La più giovane neo collega del calcio a 5 è Adrianna Gladiak, 15 anni, mentre il più anziano tra i neo associati è David Manuel Zelda. Di origini polacche, Adrianna Gladiak si è avvicinata all’arbitraggio grazie ai fratelli più grandi, che sono arbitri di calcio a 11. “In passato ho praticato vari sport, dal nuoto alla kick boxing. Poi però ho voluto tentare questa nuova strada perché credo che l’arbitraggio possa aiutare a migliorarsi e ad essere più responsabili nel proprio percorso di crescita. Sono stati i miei fratelli a indirizzarmi verso il calcio a 5. In effetti ho scoperto uno sport meraviglioso. Le lezioni fatte con Pietro Taranto e Massimo Cumbo hanno ulteriormente confermato la mia scelta”. Per Stefano Claretti, 26 anni, con un passato da calciatore, la scelta del calcio a 5 è motivata “da un fattore anagrafico. Credo che alla mia età posso avere più possibilità nel provare a raggiungere più obiettivi in questa disciplina. Ho scoperto in questo mesi uno sport molto interessante, completamente diverso dal calcio a 11”. Antonio Ranalli